CAYNE di Laura Carrozza
Dopo aver recensito l’ultimo EP dei Cayne e dopo aver assistito al loro ultimo concerto a Roma, come gruppo spalla dei Lacuna Coil, non ci siamo accontentati e abbiamo raggiunto Giordano Adornato per saperne di più e per capire cosa c’è dietro la band heavy metal di Milano.
La prima domanda è d’obbligo: a quando un full length? Rischiate di far cadere i vostri supporter in una tremenda crisi di astinenza da Cayne.
Innanzitutto, grazie mille per la recensione e il supporto. Il full lenght è pronto, sarà composto da 11 canzoni inedite e una cover dei The Mission, Deliverance, che abbiamo suonato durante tutto il tour coin i Lacuna Coil. Abbiamo preferito far uscire un Ep tramite la Oyez! per vedere cosa succedeva e se potevamo trovare un giusto deal con una label che credesse fortemente in noi e ci spingesse nel modo giusto. Il disco è stato prodotto, registrato, arrangiato e mixato da Marco Barusso, il nostro chitarrista, che ha fatto davvero un lavoro monumentale (tanto da essere scelto anche dai Lacuna Coil per mixare Dark Adrenaline, il nuovo album in uscita a gennaio). Vogliamo aspettare la giusta proposta, nel frattempo continueremo a suonare ovunque per far girare sempre più il nostro nome. Incrociamo tutti le dita e aspettiamo (si spera) ancora per poco.
Nonostante la forza e la potenza evocatica dell’Ep, il live è la vostra dimensione naturale, un posto in cui vi muovete con naturalezza e mostrate la vostra professionalità, fatta di anni di musica suonata e studiata. C’è qualcosa che ogni singolo concerto aggiunge al vostro bagaglio?
Il live è la nostra dimensione ideale, non vediamo l’ora di stare sul palco e le emozioni trasmesse e ricevute rendono il nostro show qualcosa di veramente forte, che colpisce sempre. Ogni sera è diversa e può capitare di imparare qualcosa di nuovo, un trucchetto, una mossa, due parole in più scambiate col pubblico che ti regalano nuove emozioni da trasmettere durante il concerto successivo. È comunque sempre il pubblico a fare la differenza: a Roma, ad esempio, abbiamo avuto un’accoglienza tra le più calorose e a fine concerto abbiamo potuto incontrare nuovi fan e chiacchierare fino a tardi, una grande e fantastica dimostrazione che abbiamo colpito nel segno. Questo aggiunge fiducia nei propri mezzi e ci spinge a continuare in questa direzione.
Claudio, tu sei il trait d’union con i Lacuna Coil, band di cui facevi parte sin dalle origini e che hai lasciato per fondare i Cayne. Cosa vi accomuna e cosa vi differenzia?
Sicuramente ci accomuna un background di artisti legati al filone gothic di primi anni ‘90 e una grande amicizia tra tutti i membri dei Lacuna e dei Cayne, che si è rafforzata dopo questo tour. Ora, però, i Cayne con la nuova formazione hanno trovato sfumature diverse rispetto all’esordio e ognuno di noi ha portato i propri gusti e la propria esperienza, riuscendo a creare un sound unico e originale.
Molti gruppi italiani hanno tanto seguito all’estero e da noi rappresentano un fenomeno di nicchia. L’Italia è il posto giusto per il metal, nella sua accezione più ampia?
No, penso che l’Italia non sia il posto giusto, purtroppo. Ci sono molti fan del metal e questo è fantastico ma non c’è supporto per le band che suonano e provano a uscire allo scoperto; di conseguenza, bisogna andare all’estero e sperare di trovare qualcuno che creda nel tuo progetto fino in fondo. E’ quello che stiamo cercando noi in questo momento e i riscontri positivi di questo tour ci fanno ben sperare.
Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro, immediato e non, dei Cayne?
Speriamo di trovare un deal con una label e far uscire l’intero album presto, nel frattempo faremo molto concerti, controllate il nostro sito www.cayne.it per tutti gi aggiornamenti. Grazie ancora per il supporto ragazzi e a presto.
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