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Supernaturale, il nuovo lavoro di Luca Gemma.

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Uscirà il 27 gennaio 2012 il quarto album in studio di Luca Gemma. Un lavoro prodotto da Paolo Iafelice (già collaboratore di Fabrizio De Andrè, Vinicio Capossela, Pfm, Daniele Silvestri ecc.) composto di getto in pochi mesi e in cui la maggior parte dei brani sono stati scritti all’alba, per sfruttare quello stato di incoscienza che separa la notte dal giorno. “[bSupernaturale[/b]” è un disco nato in maniera molto istintiva: nella primavera 2011 Luca Gemma inizia a scrivere e registrare le nuove canzoni dentro casa. A giugno tutto viene trasferito sul banco analogico di Paolo Iafelice nel suo studio a Milano. Lì, a settembre, Luca continua a registrare e cantare insieme agli altri musicisti. Tra di loro Nik Taccori (batterista di Sananda Maitreya), Andrea Viti (ex bassista di Karma e Afterhours), Pasquale Defina (Atleticodefina) per alcune chitarre elettriche, Patrizia Laquidara per la voce in Il cielo sopra di te. Nello stesso brano Mattia Boschi (Marta sui tubi) e il suo violoncello. Poi Roberto Romano (ex Rossomaltese con Luca, ora collaboratore dei Baustelle) per i fiati, Vittorio Cosma (produttore e pianista) nel suo studio per un piano wurlitzer e un organo ed infine Gaetano Cappa (Istituto Barlumen) per ukulele e altri strumenti su Venne l’estate. Paolo Iafelice, che ha prodotto l’album, l’ha mixato e masterizzato ad ottobre nel suo studio. Undici canzoni per 42 minuti di pezzi tirati e qualche ballad. La voce di Luca, le chitarre sporche, la ritmica molto black & roots e gli interventi preziosi di tutti gli amici ospiti per un disco che nelle intenzioni dell’autore è primitivo, nudo, sporco ma con grazia, elegante, blu, elettrico e naturale. Come se canzoni di Modugno o del primo Bennato fossero suonate da The Black Keys, dai Bad Seeds di Nick Cave o dalla band di Paul Weller. Nei testi l’amarezza e l’incazzatura per quello che Luca vede intorno a sé, soprattutto in Italia, sono il punto di partenza per guardare la natura, cercare la bellezza e riappropriarsi del senso di libertà, scrivendo quasi tutto all’alba, per sfruttare quello stato di incoscienza che separa la notte dal giorno. “Ho cercato di fare un disco primitivo e sporco a patto che dentro ci fosse un po’ di grazia e molta naturalezza – dichiara Luca Gemma -. Ho immaginato Modugno suonato da The Black Keys. Ho odiato la politica e anche l’Italia. Allora ho guardato la natura, le stagioni, ho cercato la bellezza, il senso di libertà, le note blu. Ho scritto tutto all’alba dentro casa. Poi in studio, con Paolo Iafelice, ho invitato un po’ di musicisti che mi piacciono a dire la loro. E’ venuto fuori Supernaturale.” (Fonte: Libellula Music)

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