Nonostante suonassero dal 1933 e si fossero già sciolti nel 1969 – ndr, Slay Tracks (1933–1969) è l’EP d’esordio del 1989 – nel millenovecentoottantanove i Pavement non li conosceva ancora nessuno, ve lo assicuro. Eppure, malgrado non avessero ancora inciso nessun album e il loro singolo di debutto fosse stato appena stampato in 1000 copie carbonare, nell’ottobre di quello stesso anno possono già vantare una cover oltreoceano. Un furto, più che una cover. Suggerito da Mr. Steve Albini. Il pezzo si intitola Box Elder, MO e porta la firma di Stephen Malkmus, anche se i Wedding Present dimenticano di citarlo in copertina. Li sfidano addirittura, visto che il pezzo esce solo nella versione americana del disco, quella con i quattro pezzi registrati con Albini: una nuova versione di Brassneck, Don‘t talk just kiss, Gone e il pezzo dei Pavement che nessuno conosce, appunto. Chi cazzo vuoi che se ne accorga? Non se ne accorge nessuno, infatti. Almeno finchè i Pavement non diventeranno la miglior indie band degli anni Novanta salendo piano piano dalla periferia di Stockton fino alla cima del rock indipendente americano. E anche allora, in pochi se ne accorgono. Perché nel frattempo i Wedding Present hanno fatto il percorso inverso passando dalla RCA a etichette sempre più piccole, fino a diventare quasi invisibili. Però all’epoca di Bizarro i Wedding Present sono una piccola/grande band che si nutre proprio delle stesse robe indigeste di cui si ciba Malkmus: Velvet Underground, Modern Lovers, Swell Maps e Fall in primis. Come i Josef K, che a quel punto erano già seppelliti. Scatti nervosi, strumming chitarristico impreciso, ripetitivo e implacabile che la band decide di esasperare allungando la durata media dei loro brani (fino ai quasi dieci minuti di scompaginata babele sonica di Take me!) fino a sfiorare i muri di suono dei Sonic Youth (la Thanks che sembra ricalcare la furia di Teenage Riot, Granadaland), batteria scoppiettante, cantato borioso, sfacciato e insolente: inglese. Resta un mistero come la RCA abbia potuto investire su una band così poco ortodossa, su un disco così “Bizarro”. Resta un mistero come quando parli di loro, ancora oggi tutti ti dicano “i Wedding chi?”. Un regalo per la sposa rimasto invenduto, in una lista di nozze soppressa, dentro un negozio chiuso per fallimento, in una strada chiusa al traffico, in un paese senza entrate. (Franco Dimauro)
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