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Keam – S.T. (2012)

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Da qualche anno anche la scena rock indipendente del basso Lazio è tornata a dare forti segnali di vita, rigenerandosi in una veste infinitamente più professionale rispetto a quella che, a cavallo tra la fine degli ottanta e i primi novanta, aveva sgomitato, non senza orgoglio, grazie praticamente alla sola forza di volontà e tante buone intenzioni (questo disco è stato registrato agli Eadie Road di New York, altroché se sono cambiati i tempi!). I giovani Keam incarnano questa nuova progenie, forti di una line-up piuttosto peculiare per la presenza di due bassi, con quello synth di Lu che finisce col contraddistinguere i connotati del suono della band. I cinque componenti, sebbene collettivamente non longevi, dimostrano d’aver attinto e assorbito dai rispettivi gusti e ascolti; le composizioni vibrano infatti di una gamma piuttosto ampia di sfumature e influenze per cui la scaletta finisce con l’esulare da rigidi binari stilistici, a discapito di una più riconducibile omogeneità ma non è detto che questo debba suonare negativo, del resto la matrice moderna è comunque un comun denominatore. 7000 Dawns apre le danze con un’atmosfera spaziale che rimanda ai migliori Orgy dell’epoca Candyass o Vapor Transmission e personalmente resta la mia preferita dopo diversi ascolti; la voce di Joshua conserva sempre una linea melodica ben definita, prevalentemente privilegiata rispetto a impatto e aggressività, elemento questo che caratterizza buona parte del lavoro. Up tempo e situazioni sovraccariche si susseguono e rincorrono, generando una costante alternanza di umori, il tutto sapientemente puntellato dalla produzione incisiva alla cui supervisione hanno lavorato Fabio Raponi e di uno degli artefici del successo del debut album dell’alternative combo americano Crossfade, Doug Ford. Con qualcosa da mettere a fuoco ma d’altro canto anche con tanta materia prima da forgiare, Keam è il primo buon tassello di un percorso che presumibilmente porterà i suoi autori alla definizione più chiara e circoscritta della propria proposta. In distribuzione da giugno 2012. (Manuel Fiorelli)

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