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Brevevita: una giornata indimenticabile con gli Spain

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Gli Spain a San Benedetto del Tronto (AP) il 22 maggio scorso, Spain, quelli veri, non Josh Haden che si autocelebra in un “chitarra & voce”, non un dj set di Daniel Brummel: sono venuti gli Spain da Los Angeles, e avevano fame. Due ore di concerto diviso in due parti: prima porgono al pubblico un dorato biglietto da visita di un’ora abbondante, riproducendo fedelmente la loro pietra miliare “The Blue Moods of Spain(1995), così, giusto per far vedere “chi siamo”; poi tornano sul palco dopo 10 minuti di pausa proponendo il set attuale, quello riguardante il nuovo bellissimo album “The Soul of Spain” (che tutto è tranne una rimpatriata, anzi, ha un suono e una freschezza talvolta anche superiori ai 3 album precedenti) con qualche incursione nel secondo album “She Haunts my Dreams(1998) e nel terzo “I Believe(2001). Il primo set è puro materiale sacro, inattaccabile, “definitivo”. Il secondo set si rivela leggermente più elettrico, perentorio, straordinariamente bilanciato nei suoni, tremendamente perfetto. Da legarli al palco e tenerli fermi là sopra per sempre. Pubblico in visibilio, fan e affezionati da tutto il centro italia, 10 minuti di applausi e doppio bis. Per me che ero lì, e che avevo sempre sognato di vederli dal vivo, un giorno, magari spostandomi appositamente di 4000 chilometri, ammirarli nella città in cui sono nato, è stato uno spettacolo irripetibile e commovente. A livello musicale sono impeccabili e questo lo si poteva immaginare. Ma noi del Brevevita – come anche Stefano, Tania e Luca del Geko – siamo rimasti folgorati anche dai loro modi estremamente gentili, dalla loro timidezza e soprattutto dalla merce più rara, la loro grande umiltà. Conoscere queste persone eleganti ci ha dato prova, una volta di più, che la prepotenza, l’arrivismo sfrenato e soprattutto la mancanza di rispetto sono armi che non riguardano le persone perbene. Per il resto le chiacchiere stanno a zero, vedere il padre di Stefano (74 anni) contento della serata e seduto in consolle a seguire tutto il concerto, mi ripaga di tanti sacrifici e amarezze. (Natalino Capriotti e Guido Spinozzi)

P.S.:
Volevamo ringraziare una persona: Stefano Luciani, (fonico e titolare dell’impianto audio da noi affittato per la serata) un professionista pieno di passione e competenza, come se ne trovano pochi. Se la serata fu speciale è anche e soprattutto grazie a lui. A riprova del fatto che non basta chiamà un gruppo figo, ci vuole anche un impianto figo.

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