Per chi nutre un certo orgoglio nazionale, in quanto Italiani sempre e comunque, probabilmente rimarrà entusiasta di venire a conoscenza che un italo-americano, quale Mike Simonetti, da un po’ di tempo produce una band niente male con l’etichetta Italians Do It Better: i Chromatics. Direttamene da Portland, Oregon, la band, nasce nel 2003 pubblicando il primo lavoro “Chrome Rats vs Basement Rutz” ma subisce diverse mutazioni prima di arrivare all’attuale formazione composta da: Adam Miller (chitarra), Ruth Radelet (voce), Nat Walker (batteria) e Johnny Jewel (sintetizzatori, chitarra e produzione generale). Secondo la critica americana, il genere dei Chromatics e’ tranquillamente identificabile nell’italo-disco, termine coniato a meta’ degli anni 80 da Bernard Mikhulski, come una delle prime forme di musica dance elettronica che, verso gli anni novanta, venne fusa in altri generi di elettronica e dance music europea. L’Italo disco era il genere piu’ elettronico con un forte utilizzo di drum machine e sintetizzatori, dandogli uno stile quasi spaziale e futuristico. Gli elementi combinati di pop music con melodie malinconiche, suoni strani e tecniche di produzione non ortodosse, hanno reso la italo-music il genere migliore di quel periodo a tal punto che, leggenda vuole, gruppi come i Pet Shop Boys, Erasure e New Order siano stati influenzati dal genere. Su queste basi, il produttore Mike Simonetti guida i Chromatics dal 2007. L’appuntamento è per giovedì 7 giugno al Circolo degli Artisti di Roma. (Fonte: Christian Briziobello – Kick Ageny)
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