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Il tour di Vinicio Capossela

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Il tour ‘Rebetiko Gymnastas – esercizi allo scoperto’ – partirà il 19 luglio 2012 dal Festival No Borders di Tarvisio (Udine), il 21 farà tappa a Marostica (VC), in Piazza degli Scacchi nell’ambito di Veneto Jazz Festival e poi il 22 luglio al Carroponte di Sesto San Giovanni Milano, il 24 a Lari (PI), anteprima del Collinarea Festival, il 26 a Roma alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, il 27 a Cartagena (Spagna) per il Festival La Mar de las Musicas, il 29 a Monte Sant’Angelo (FG), presso il Castello ospite di Festambiente Sud, il 31 luglio ad Avezzano nell’Anfiteatro Romano di Alba Fucens. Il tour prosegue in agosto: il 4 a Sepino (CB) Altilia Porta Bojano, per il World Music Project, il 6 all’Open Sea Festival nell’Area Portuale di San Benedetto del Tronto, l’8 a Cagliari all’Arena Sant’Elia, il 10 a Rispescia (Gr) per FestAmbiente, il 13 a Palazzo Ducale di Martina Franca (TA), Special Event del Ghironda Summer Festival, per chiudere in Sicilia il 16 ad Agrigento Teatro Valle dei Templi e il 17 agosto con un concerto speciale al Teatro Greco di Taormina. “Dopo il mare viene il porto. I porti sono per le musiche quello che e’ il polline per i fiori. Queste sono musiche di porto che praticano esercizi, indiscipline individuali. Cavalli che provano a essere giraffe. Sono suonate in greco, per debito nei confronti della Grecia, che ha donato al mondo oltre alla civiltà anche una delle più straordinarie musiche urbane del mondo: il rebetiko. Sono pezzi che nell’anno dell’olimpiade servono per fare esercizio di ribellione e di identità, per tenere in esercizio il mangas che e’ in noi. Per ricordarci che siamo originali: che abbiamo un origine. Che siamo uomini, non solo consumatori e non abbiamo paura di consumare la vita. Questi sono esercizi allo scoperto, dove si viene a scoperto della vita.” (Vinicio Capossela, giugno 2012) Il rebetiko è musica nata da una catastrofe, da una grande crisi e da una colossale migrazione. Ha dentro di sé il cromosoma della ribellione e della rivolta individuale. E’ musica che viene dal basso e che si condivide a tavola, come un’eucarestia. E nel momento in cui un intero mondo sta sparendo è bene abbracciarsi perché una corda intrecciata a più fili ha maggiore resistenza. Questa musica offre ad ognuno la possibilità di ballare da solo nel centro di un abbraccio. Questo è il nostro abbraccio alla solitudine di ognuno. Il rebetiko è anche musica dell’assenza. Assenza di chi resta, di chi non è partito, di chi subisce la partenza altrui, o assenza della nostra parte che non se n’è andata. E’ dunque legato ai porti, alle stazioni e più in generale ai luoghi dell’addio. E’ musica di ferita e cicatrice, che ci fa patire per tutto ciò che sta dall’altra parte della vita, per quello che avremmo potuto essere, per il bersaglio che abbiamo mancato. E allo stesso tempo è musica di chi non si sottrae a questo dolore, ma lo sopporta con una disciplina paragonabile a quella del ginnasta. Necessita di esercizio e integrità, applicazione, forza e virtuosismo. Come un esercizio agli anelli. Queste di “Rebetiko Gymnastas” sono prove ginniche che riguardano alcune vecchie canzoni, ripassate con l’esercizio di un modo di vivere e di suonare. Musicalmente sono spezie forti, che vengono da oriente, ma che sanno anche rimanere ferme al loro posto. Sono pezzi e temi già noti che rivestono la tuta ginnica e tornano a sedersi. Il concerto è dunque un’odissea con ritorno in porto. Esercizi allo scoperto, dove si viene allo scoperto della vita, praticati su brani di risacca e di taverna. Rebetiko, morna, bolero, sono musiche riportate dalle onde. I porti sono per la musica quello che per i fiori è il polline. Fanno viaggiare le canzoni, gli fanno prendere nuove vesti e cambiare lingua, ma mantengono l’emozione iniziale, un’emozione che ha a che fare con la nostalgia, ma anche con l’euforia e la morte. Non mancano in questa odissea i brani del viaggio che conducono al porto, brani ancestrali provenienti dal mito, una lunga ombra distesa sul Mediterraneo, il mare dei prodigi, della terribilità e della meraviglia. Rebetiko Gymnastas contiene quattro brani inediti, una ghost-track e otto canzoni note reinterpretate in chiave rebetika. Il disco è stato registrato negli storici studi Sierra in Atene su nastro analogico con l’accompagnamento di alcuni fra i migliori musicisti greci di rebetiko: Ntinos Chatziiordanou alla fisarmonica,Vassilis Massalas al baglamas, Socratis Ganiaris alle percussioni e soprattuttoManolis Pappos, sommo rebetes del bouzuki con una gloriosa carriera fatta di collaborazioni con musicisti del calibro di Theodorakis, Arvanitaki, Xarhakos, Galani, Papazoglou e Ntalaras. L’album vede anche la partecipazione speciale della cantante Kaiti Ntali, di Mauro Pagani, Marc Ribot e Ricardo Pereira. Insieme a loro, due pilastri della formazione storica: Alessandro Asso Stefana alla chitarra elettrica e Glauco Zuppiroli al contrabbasso. Il disegno di copertina è stato realizzato dal grande disegnatore francese David Prudhomme, autore di “Rebetiko. L’erba cattiva” (Coconino Press). Il booklet contiene i testi tradotti in greco ed esercizi ginnici per quanti volessero impratichirsi. (Fonte: Filippo Giorgi – Smc Italia)

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