Iowa State: college football, campi sterminati, tecnologia GPS, corse automobilistiche, mais geneticamente modificato e “businnes is businnes”. Al centro di tutto, però, ci sta la famiglia. Un film d’amore e di come attraverso l’amore si va avanti. Sempre. Henry Whipple è un agricoltore che ha ereditato l’azienda di famiglia dal padre, il quale a sua volta l’aveva portata avanti dopo il nonno. La sviluppa, aiutandosi con le nuove tecnologie, sia per le macchine che usa per la raccolta e il trattamento, sia per il tipo di coltura utilizzata: OGM, con controlli periodici e molto rigorosi da parte dell’azienda fornitrice. Avrà fatto qualche corso intensivo di marketing da venditore porta a porta ed è quindi completamente assuefatto alla customer satisfaction e alla “get big or die”. Non è più un agricoltore, ma un businnes man con jeans e pick up, che va a trovare i clienti che rischia di perdere perché insidiati da uno più bravo di lui offrendo loro dolci snacks e parole gentili. Vorrebbe trasferire tutte le sue proprietà ai suoi due figli, ma uno di loro è partito anni prima e sembrerebbe non voler tornare dalle sue spedizioni sulle vette andine e l’altro è appassionato di corse automobilistiche e vorrebbe fare il pilota. Il padre aspetta con ansia che torni l’alpinista, per il quale ha una evidente predilezione. Per il pilota, solo rimbrotti e prediche su quanto importante sia il lavoro e soprattutto quel lavoro. Saranno però una corsa andata male, un’ispezione che non doveva arrivare e un “incidente”, ad avvicinarli e a renderli inseparabili. È l’amore che risolve tutto: l’amore della moglie per il marito che, pur sapendo chi ha di fronte, risolverà assieme a te la situazione ed è l’amore di un padre che, anche se tardi, scopre chi è veramente il figlio che ha vicino oggi come non mai. Dannis Quaid dimostra ancora di essere molto bravo: interpreta il suo ruolo come meglio non poteva, dalle espressioni del viso non troppo intelligenti al trasmettere allo spettatore una vera passione, un autentico attaccamento a quella terra che con fatica sta cercando di coltivare. Molto apprezzata anche la giovane Maika Monroe, figura importante nel film, che ben rimane in equilibrio fra padre e figlio, scoprendosi alla fine più vicina al padre, che per alcuni momenti si è preso cura di lei insegnandole qualcosa, ma che ha anche saputo, da lei, imparare. (Alessandro Grainer – 69^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia)
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