Ci sono cose per cui il cuore non smetterà mai di battere forte; penso per esempio alla mamma, alla squadra del cuore (in barba a sconfitte, fallimenti o retrocessioni) e ovviamente ai Motörhead! Eccoli di nuovo, immarcescibili, incontenibili, incuranti di mode e tempi, con un nuovo monolite di scorbutico, abrasivo e sgraziato rock’n’roll da diffondere e distribuire a beneficio dei sempre fedeli “Motörheadbangers” disseminati nel mondo. Prodotto da Cameron Webb negli studios di Dave Grohl, The World Is Yours ci riconsegna Lemmy e compagnia di brutti ceffi a breve distanza da Motorizer e lo fa sfiancando sul nascere ogni noiosa allusione alla “solita minestra”. Gli ingredienti saranno sempre gli stessi ma non mi pare affatto che il dosaggio e/o l’amalgama lascino a desiderare nell’economia di questa ricetta, al contrario, quando metto su un disco dei Motörhead mi aspetto la consueta generosa dose di legnate che la band assesta da par suo, senza troppe cerimonie, brano dopo brano, scheggia dopo scheggia, Deo gratias! La spina dorsale dell’album ricalca per atmosfera la scaletta dell’ultimo tour, con un andamento magari meno fast e anfetaminico ma ricco di sostanza grazie a mid tempo che marciano inarrestabili, solidi e squadrati; a questo punto è chiaro che Lemmy debba aver contagiato quel matto di Phil Campbell il quale non sembra risentire affatto dell’incedere del tempo o di acciacchi di sorta, elevandosi di contro a grande protagonista di questo lavoro grazie a riff incisivi e assoli ispiratissimi, siano d’esempio Born to lose, Get back in line o la sinistra Brotherhood of man che richiama forte e chiaro il piglio e lo spirito putrido e malato della vecchia e storica Orgasmatron. La band ha talmente tanta di quella strada dietro le spalle che non deve sbattersi per dimostrare più nulla se non il piacere di suonare e così, tra un cazzeggio e l’altro, i tre hanno tirato fuori un signor disco, il numero venti di una di una storia gloriosa e che a me sembra addirittura il più valido tra gli ultimi pubblicati. Questo mondo è vostro ed è pregno di sporco, marcio ed energizzante rock’n’roll come gli dei comandano, Motörheadiano fino all’osso, un esordio eccellente e di ottimo auspicio per la neonata Motörhead Music. Basta chiacchiere, sono sempre i Motörhead, non è forse sufficiente? (Manuel Fiorelli)
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