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Il Minuto Secondo di Fabio Cinti

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Il solito giro delle etichette per far conoscere la propria musica, un aggiornamento costante per i fan che ne attendono l’uscita e i soliti risultati vuoti di un periodo nero per la discografia, portano a considerare alternative che rivelano invece un modo nuovo, contemporaneo e forse futuristico di concepire il prodotto musicale. È quello che accade con il nuovo album di Fabio CintiIl Minuto Secondo”, un album fortemente voluto per la prima volta non da una casa discografica, ma dagli stessi fan. Tre fan per la precisione, sconosciuti, ma interessati in prima persona perché compratori e perché presenti ai concerti. Silvia Veraldi, Pierluigi Prandini e Maria B., stanchi di veder pubblicare dischi solo da chi è certo che renderanno economicamente, diventano produttori esecutivi e decidono di dare spazio a Fabio Cinti, artista che seguono con particolare interesse, finanziandone l’album. Un neo-mecenatismo che diventa unione di forze in Walk On The New Side luogo virtuale ideato da Fabio che proprio in questo modo dimostra la forza che può avere un gruppo di lavoro staccato dai soliti percorsi. Qui l’arte incontra l’arte, e non contando certamente solo su un ritorno economico, fa affiorare in superficie ottime produzioni e tanta poetica, proprio come accade ne Il Minuto Secondo. “La maggior parte di ciò che viviamo avviene nel nostro pensiero. Lì c’è il nostro tempo e il nostro spazio, che spesso fatica a coincidere con il mondo reale”. Durante i suoi viaggi fisici e non, Fabio Cinti appunta in un taccuino frasi, osservazioni, “segnali”, senza un particolare senso, ma che riunite e messe in relazione formano una sorta di “racconto temporale”. Il tempo ne scandisce i movimenti, rileggendone tutta la malinconia delle scelte sbagliate, le passioni primaverili, giovani e inespresse, o gli amori filtrati da paure e dall’età. Il Minuto Secondo è questo “racconto temporale”. Un percorso che Fabio concepisce ed elabora in solitaria dalla fine dell’autunno 2011 alla primavera 2012, pur tra mille difficoltà. Un concept album formato da due parti distinte e complementari, Vigilia e Memorabilia, costituiti rispettivamente da sette brani inediti e sette rivisitazioni. Vigilia è il proposito di non sbagliare, di affacciarsi al futuro a carte scoperte, forse in preda alle paure o agli entusiasmi, ma senza sovrastrutture o fraintendimenti dovuti ai meccanismi della società. “Una vigilia è come un viaggio la cui meta è il futuro”. Memorabilia rappresenta il legame con il ricordo, in uno spazio (quello musicale) che quasi non ha tempo, ma che per Fabio è qualcosa di stabile, una certezza. Un certo tipo di canzoni, “arie” vecchie e nuove tutte accomunate da una melodia che coincide con un atteggiamento poetico: il tempo, il ricordo, l’ardore dei sensi, la natura, l’innamoramento (“e non l’amore – perché l’innamoramento ha la paura dentro…”), l’ossessione della morte. “Vigilia e Memorabilia sono due fasi che si incontrano, il ricordo e l’idea di un proposito per il futuro, con tutte le caratteristiche umane: la fragilità e la promessa sincera che un amante grida in solitudine, più a se stesso che al mondo, per timidezza…” (Fonte: m9promotion.com)


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