Nel cuore dell’autunno, in pieno foliage (come direbbero nel Vermont), è tempo di ritrovarci davanti al focolare del Maiale Volante per rifocillarci di suoni e sapori prima di affrontare l’inverno: sabato 17 novembre dalle 19 e 30 in poi l’ospite musicale ci riporterà a un anno rivoluzionario, il 1968. Perché c’era un tempo in cui i musicisti non guardavano solo la punta delle loro scarpe, le statistiche delle classifiche o MTV. Guardavano lontano, con uno sguardo così intenso e assorto che anche noi vedevamo quel futuro migliore insieme a loro. Erano belli quei volti e i loro sguardi, leggermente in alto e di sguincio rispetto all’obiettivo: Marvin Gaye sulla copertina di What’s going on, Van Morrison sul retro di quella di Astral Weeks. Quello che fissavano forse non è mai arrivato, ma era bello vederlo con loro. Qualcuno ci ha fatto un film sui primi quindici minuti di Astral Weeks, Martin Scorsese con Taxi Driver. Critici illustri hanno scritto cose profonde, poetiche e intelligenti: “Un disco che parla di gente stordita dalla vita, completamente sopraffatta, in stallo dentro la sua pelle, la sua età e il suo io, paralizzata dall’enormità di quanto essi stessi possono comprendere in un momento visionario”. Questa immensità nasce in tre sedute di registrazione, con un Van Morrison ventitreenne che suona le canzoni alla chitarra e dice ai suoi musicisti, tutti jazzisti con cui non aveva mai provato, di suonare come si sentono. Un disco di sfrenata ambizione, secondo Elvis Costello, perché non è folk né jazz né blues anche se di tutti c’è traccia nell’interpretazione vocale di Van, cruda ed emotivamente carica: “Le grida di Morrison, e le vorticose note musicali che lo accompagnano, vi purgheranno dalla vostra tristezza”. Un esempio? La grazia soave della Ballerina a cui rivolge queste parole nella penultima canzone: “Spread your wings/ Come on fly awhile/ Straight to my arms/ Little angel child…” (Apri le ali, vola un poco, dritta fra le mie braccia, piccolo angelo bambina). Se proprio avete anche voglia di mangiare, Andrea Tantucci preparerà il consueto sfolgorante defilé di aperitivi della casa. Dopo l’introduzione di Paola De Angelis e l’ascolto integrale (in religioso silenzio!), il banchetto in onore di Van inizierà con un’entrée poetica così leggera che non vi impedirà di staccarvi da terra (Patata Ripiena di ricotta ed erbe con salsa di riso venere); a seguire un robusto piatto ispirato alla tradizione irlandese (Agnello alla Guinness) e un dessert alcolicamente all’altezza della situazione (Brownie con crema all’Irish whiskey). Per maggiori informazioni cliccate qui (Fonte: Maiale Volante)
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