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Massimo Zamboni & Friends – 30 Anni di Ortodossia – CD + DVD (2012)

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I trent’anni di ortodossia del titolo vogliono ripercorrere e testimoniare i 30 anni di carriera di Massimo Zamboni, figura così poco convenzionale della scena musicale italiana, chitarrista e compositore (e co-fondatore assieme a Giovanni Lindo Ferretti) prima nei CCCP Fedeli Alla Linea e successivamente nei C.S.I. I CCCP sono stati una band di culto sulla scena musicale italiana, modello e punto di riferimento per tanti gruppi a venire, come pure la naturale evoluzione nei C.S.I.; due band fondamentali per l’evoluzione del linguaggio del nuovo rock italiano. La scorsa estate, il 29 agosto al Campovolo di Reggio Emilia, si è tenuto un concerto-tributo che ha visto la presenza sul palco, quali ospiti di Massimo, di Nada, la cantante e attrice bolognese Angela Baraldi (la ricorderete certamente protagonista del film di Gabriele SalvatoresQuo Vadis, Baby?”), Cisco, Danilo Fatur e Giorgio Canali, amici e artisti (gli ultimi due sono vecchi compagni di strada degli anni 80) con i quali Zamboni condivide un’affinità (musicale) elettiva nello spirito del verbo punk d’autore di ‘fedeli alla linea’, suo marchio espressivo distintivo. Uno spettacolo – con il supporto strumentale di Erik Montanari alla chitarra, Simone Filippi alla batteria e Cristiano Roversi al basso e tastiere – immortalato in un CD + DVD da qualche tempo in circolazione. “Ortodossia” dei CCCP Fedeli alla linea, fu all’epoca un brano simbolo della controcultura musicale e il manifesto di un attacco irriverente al ‘sistema’; ma non solo, perché il pezzo è servito pure a fare da ideale ‘fil rouge’ tra l’Emilia e Berlino, tra la musica italiana e il punk berlinese. Ha dichiarato Zamboni a proposito di un tour italiano di sette concerti che ha preso le mossa proprio da quella magica serata dello scorso agosto: «La prima volta che ho preso la chitarra elettrica in mano era il 1982. La DDR stava rinforzando il Muro di Berlino, Breznev deteneva l’Impero sovietico, l’Emilia non tremava mai. C’era CCCP nella nostra testa, la voglia di prendere in mano le nostre vite. Ora, il Muro sbriciolato, l’Impero russo a rotoli, l’Emilia toccata nelle fondamenta, bene o male io sono ancora qui con quella chitarra addosso, e, di tutte le cose sopraddette, questa era forse la più improbabile. Paranoie e languori di allora trasformati in canzoni, canzoni che, quando le canti o le suoni, mi sembrano ancora urgenti e forti e non hanno finito di significare… Voglia di guardarsi dietro le spalle, giunti a questo traguardo anagrafico e ripartire in avanti… Trent’anni di Ortodossia non significa irrigidimento, severità. Solo un contributo giusto a un sentire che era già nei solchi di quel 45 giri, Ortodossia , appunto. Sarà bello ritrovarsi». Una dietro l’altra trovano spazio le perle del repertorio, “Curami”, “Emilia Paranoica”, “Annarella” e “Io sto bene”, quest’ultima cantata da una Angela Baraldi perfettamente calata nel ruolo di sostituta di Giovanni Lindo Ferretti (ed interpreta pure, tra le altre, “Huligani dangereux”, “Mi ami?”, ), che è canzone simbolo della poetica punk di Zamboni; denuncia il consumismo come tarlo che conduce alla monotonia dell’esistenza, sul filo di un riff ripetuto e martellante che si fa largo con facilità nella mente dell’ascoltatore. Il titolare del progetto propone “Ora ancora” e “Quasi tutti”, Giorgio Canali fa sua l’elettrica “Valium Tavor”, Nada si cimenta con “Trafitto” e “Miccia”, Cisco con “Spara Jurij” e nella finale “Fuochi nella notte” sono tutti insieme lì a dettare la trionfale chiusura del concerto. Il progetto “30 anni di Ortodossia” risveglierà gli animi sopiti di tanti che all’epoca hanno vibrato per il punk dei CCCP e, nell’insieme tutto, costituisce un intelligente tuffo nel passato. (Luigi Lozzi)

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