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The Mark of Cain – Battlesick (1989)

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Il lascito emotivo e stilistico dei Joy Division è stato talmente forte da finire paradossalmente sprecato. Se si eccettuano le copie-conformi che negli anni si sono limitate a ricalcarne la formula, pochissimi sono i gruppi che sono riusciti ad innalzare la musica del quartetto di Manchester ad un gradino ancora più alto di panico e devastazione. Ci riuscì il popolo di Caino, da Adelaide, Australia. Dieci anni esatti dopo Unknown Pleasure. Battlesick è uno dei capolavori sconosciuti del post-punk tutto, un fantastico viaggio nelle angosce e nelle atrocità isolazioniste care al gruppo di Ian Curtis ora elevate ad un livello di potenza sonora ancora più aberrante figlia del punk e progenitrice del post-hardcore quadrato degli Helmet e della Rollins Band. Un muro impenetrabile e straziante (introdotto dalla telefonata angosciosa che apre You are alone) di devastazione e dolore sovrastato dalla voce morbosa di John Scott, corvo nero appollaiato su quella fila di mattoni grigi a masticare veleni, rosicando parole rubate a Cèline, Hesse, Dostoevskij, Camus e Trocchi. C’è un’anima flagellata che si muove qui dentro, un’ anima votata all’ autolesionismo e alla mutilazione che spinge il corpo che la ospita a vomitare sangue e spaccarsi il muso sulle mura di questa stanza da ospedale psichiatrico. Un’ anima tormentata dal rimorso di non essere riuscita ad aprire la gabbia che le impediva di volare e adesso perseguitata da visioni di corpi massacrati come agnelli in divisa immolati in nome di una illusoria sete di giustizia. Battlesick è una belva feroce che divora se stessa, un disco dal livore incontenibile, uno degli ultimi avamposti partigiani del post-punk, un fortino da cui piovono granate come The Last Judgement, Call in Anger, Summertime, Battlesick, The Setback. Chitarra, basso e batteria possenti come cinghiali. Tutto quello che i Joy Division, i Sisters of Mercy e i Killing Joke non riuscirono a dire ora è qui, pronto a invadervi le viscere. I Mark of Cain sono gli ultimi Cesari dell’Impero Occidentale. (Franco Dimauro)


✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 4 Febbraio 2013

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