La pubblicazione del doppio CD/DVD live di Pino Daniele – che vuol celebrare il 35ennale della carriera dell’artista napoletano e fungere da ideale anteprima al concerto evento già fissato per il prossimo 12 luglio in Piazza del Plebiscito a Napoli – mi consente di dire alcune cose all’apparenza provocatorie e/o controcorrente ma che, nelle intenzioni basilari vorrebbero solo essere di stimolo ad un sano dibattito. È mia opinione (in qualche frangente già manifestata in passato) che il rock, come espressione artistica, non appartenga alla cultura del nostro paese (è del mondo anglosassone tout-court), per noi è una mera acquisizione di genere, mentre invece per costruire una identità musicale credibile ed originale (ed esportabile all’estero) si dovrebbe puntare sulla contaminazione della musica globalizzata con la nostra tradizione popolare e con la cultura del bacino del Mediterraneo che ci riguardano più da vicino. In estrema sintesi – e per dirla senza mezze misure – artisti pur apprezzabilissimi (e con un background ‘importante’) quali Ligabue e Zucchero non rispecchiano questo status auspicabile, al contrario di Pino Daniele. Artista che, nonostante non mi mandi in visibilio e quindi non mi annoveri tra i suoi fan, con il suo Neapolitan-blues ha indicato una chiave di lettura per una distintiva via italiana alla musica di consumo internazionale. Comprendo le considerazioni dell’amico Riccardo Pandolfi (giornalista Rai) in disaccordo con le mie, secondo cui il rock è comunque e fondamentalmente una musica che le generazioni nate tra i quaranta e i sessanta hanno sentito profondamente essenziale per la loro formazione culturale e sentimentale – e su questo concordo in pieno – e che quindi riverberare la propria passione in questa direzione attraverso la ‘frequentazione’ di un artista (per esempio) come Ligabue sia ‘politicamente corretto’, ma non ho avuto tempo di spiegare meglio a Riccardo (che ho incontrato alla conferenza stampa) che i miei convincimenti riguardano un’idea di progettualità da percorrere autonomamente per affrancare la musica italiana da modelli culturali (se posso esprimermi in questi termini) ‘colonizzatori’, che ci fanno ‘subire’ e non ‘creare’ una nostra via illuminata, internazionale e – come detto – esportabile. Tornando a Daniele, di suo, poi, Pino è stato sempre molto abile nell’intrecciare una serie di preziose collaborazioni con artisti (non solo italiani) di diverse estrazioni, non ultimo Eric Clapton con cui ha condiviso un progetto in tempi recenti. L’artista che si è svincolato dall’egida della major discografiche italiana con cui era sotto contratto, ed ha creato una propria etichetta per gestire in completa autonomia la propria musica, parla oggi – abbiamo avuto modo di essere presenti alla conferenza stampa di presentazione del disco alla Casa del Cinema di Roma il 18 gennaio scorso – di un nuovo inizio, propone un richiamo alle origini, vuole gettare le basi per un ponte verso il futuro, si fa portavoce della necessità di collaborazione tra artisti dalle diverse esperienze che derivano dalle mille sfaccettature dell’idioma musicale. “Tutta N’Ata Storia – Vai mo’ – Live In Napoli” mette su cd e dvd una parte dello storico concerto del 2008 in piazza del Plebiscito a Napoli, luogo simbolo della città partenopea per eventi di assoluto richiamo mediatico, in cui Daniele festeggiò i 30 anni di carriera. Ad assecondare Pino erano presenti quel giorno Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Agostino Marangolo, Alfredo Golino, James Senese, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Ernesto Vitolo, Gigi De Rienzo, Matthew Garrison, Gianluca Podio, Juan Carlos Abelo, Fabio Massimo Colasanti; poi le ‘special guest’ Avion Travel, Giorgia e Irene Grandi in performance-duetto con Pino (tagliati invece – almeno per il momento – i duetti con Chiara Civello, Nino D’Angelo e Gigi D’Alessio). La scaletta – con 12 brani soli, speculari tra CD e DVD) è un pò ridotta all’osso rispetto alle circa tre ore di concerto, ma probabilmente seguiranno altre raccolte ad integrazione, con materiale ancora inedito. L’album include successi quali “Quanno chiove”, “A me me piace o’blues”, “Yes I Know My Way”, “Dubbi non ho”, mentre per i duetti Pino ha optato per “Terra mia” (con gli Avion Travel), “Se mi vuoi” (con Irene Grandi) e “Vento di passione” (con Giorgia). Nel CD sono presenti due inediti “Non si torna indietro” e “Another Dimension”, una ballata dal sapore blues, prodotti con Phil Palmer (e con la partecipazione di Lucy Jules, Steve Ferrone e Michael Fèat), mentre nel DVD (oltre alle immagini riprese nel backstage) due bonus-track video, “Io per Lei” e il brano di chiusura del concerto, “Yes I Know My Way”, con tutti gli amici e compagni di strada di Pino riuniti in una festosa conclusione dell’evento. Un filmato di una ventina di minuti testimonia l’atmosfera di festa vissuta in quell’occasione, soprattutto tra il pubblico dei fan, e le ‘good vibration’ emanate per un simile evento, dagli interventi dei partecipanti alle dichiarazioni dei protagonisti. (Luigi Lozzi)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 11 Febbraio 2013