È tutta una questione di equilibrio. Se un cuoco riesce a trovare una ricetta capace di soddisfare il palato grezzo e quello raffinato, la sua creazione rimarrà nel tempo. I Pixies trovarono quell’equilibrio nella propria musica, un ibrido di pop e punk del quale ancora oggi non si conosce l’ingrediente segreto. Doolittle è il successore di Surfer Rosa e non voglio certo aprire diatribe su quale sia il disco migliore; vorrei solo cercare di conoscere quell’elemento segreto che rende ancora oggi così speciale la musica di Black Francis (voce e chitarra), Kim Deal (bassista eccezionale capace di dare ritmo anche al rumore), Joey Santiago (chitarra) e David Lovering (batteria). Alchimia musicale fuori dagli schemi che fu sintetizzata in una semplice equazione matematica: due terzi di rumore e un terzo di pop. Assaggiando il famoso disco della scimmia diretta in paradiso è facile scottarsi la lingua con le spezie piccanti in salsa tex-mex di Tame e Crackity Jones, restare deliziati dalla crema chantilly che ricopre la melodia di brani (storici) quali Here Comes Your Man, Monkey Gone to Heaven e Hey ed assaporare il gusto unico e fragrante di un pane caldo con la tenera mollica di Debaser, Wave of Mutilation e La La Love You (punk, pop e granelli di ironia cotti in forno che generano stupore al primo morso). Più si guarda, Doolittle, e più non se ne viene a capo. Più si ascolta, e più si gusta un piatto ricco, ricchissimo. Quindi non dannatevi per trovare l’ingrediente segreto che forse nemmeno esiste ma semplicemente ascoltate e godetene tutti. Questo è l’indie rock offerto in sacrificio per voi.(Nicola Guerra)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 16 Febbraio 2013