Oggi mentre il Governo Letta parla di interventi a favore dello sviluppo e dell’occupazione principalmente giovanile si rinnova l’appello lanciato dall’Agenda della Cultura e della Musica diffuso dal MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti a favore di alcuni semplici interventi a costo zero per il Governo con un aumento immediato dell’occupazione nel settore musicale che soffre da tempo a causa dell’innovazione tecnologia, dei tagli nel settore e della crisi. È un documento semplice di richieste sul tema della cultura e della musica che a febbraio hanno siglato circa 30 associazioni nazionali del settore e oltre 1000 operatori professionali del settore. Si tratta di una proposta sintetica in molti punti ma che avrebbe l’effetto anche con pochi punti di salvaguardare un settore (quello della nuova musica del nostro paese, che tra l’altro è da sempre la colonna sonora delle battaglie dei lavoratori, contro la precarietà, la disoccupazione, i licenziamenti etc e che molto si dà per i temi della solidarietà e dell’impegno civile) e di creare anche più opportunità occupazionali con alcuni semplici interventi (come l’inserimento di quote a favore della musica italiana in tv e radio come hanno fatto in Francia) che permetterebbe al settore di avere un rilancio, più risorse e più posti di lavoro per lo più legati ai giovani in pochissimo tempo a costo zero per il settore. Sarebbe sufficiente inserire nei media una quota di diffusione pari al 40% di musiche prodotte in Italia delle quali il 20% riservate ai giovani esordienti per avere un effetto moltiplicatore sull’occupazione nel settore a favore della creatività culturale del nostro paese. In sintesi:
Risorse per la musica – La Francia sta pensando a una legge che veicoli una piccola quota di risorse dalla vendita dei tablet e smartphone alla cultura visto che sono “veicolatori” di cultura senza pagarla, un ricercatore di Microsoft ha dichiarato che è tempo che coloro che riempiono di contenuti culturali i social network vengano remunerati visto il business mondiale che questo genera, si comincia a parlare di quote in tv e radio a favore della musica italiana giovanile, sgravi fiscali a chi fa musica dal vivo e incentivi economici con un fondo di 500 mila euro a chi fa produzioni indipendenti come in Inghilterra, incentivi come in America alle indie che promuovono musica all’estero e infine attivare una più capillare redistribuzione dei diritti d’autore ed editore, produttore, artisti, interpreti ed esecutori, sempre più attenti alle piccole realtà per recuperare migliaia di posti di lavoro. Ecco alcuni semplici interventi che permetterebbero di trovare quelle risorse per lo sviluppo della musica che oggi mancano sempre di più che creerebbero un circuito virtuoso per la nostra cultura musicale aumentandone contemporaneamente l’occupazione di alcune decine di migliaia di posti in pochissimo tempo sostenendo concretamente il talento e la creatività giovanile del nostro paese guardando al futuro. Su questi temi, e tanti altri, si parlerà alla prossima edizione del MEI 2.0, il Mei legato ai Festival per Emergenti, una vera e propria vetrina di tutti i talenti emergenti che si terrà a Faenza dal 27 al 29 settembre prossimo con ospiti quali Pierpaolo Capovilla, leader de Il Teatro degli Orrori, Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz, Enrico Ruggeri che incontrerà i giovani artisti, Shel Shapiro che parlerà di Costituzione nelle scuole faentine e tanti altri nomi. (Fonte: Audiocoop / MEI)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 23 Maggio 2013