I catanesi Long Hair in Three Stages sono un’entità anomala, per motivi anagrafici, di collocabilità, per un autismo ostinato nei confronti di mode e tendenze. Nel corso degli anni hanno affinato uno stile che combina le diverse figliazioni del punk (noise, wave, post-punk, math) riconducendole a un suono coerente e originale. L’album LiKe a Fire in a Cave riassume questa poca propensione al compromesso in nove brani fuori dagli schemi, avari di ritornelli, contrappuntati da ritmiche trascinanti e gradevoli aperture melodiche. Chi non si lascerà intimidire dall’incedere inesorabile dei primi minuti si ritroverà invischiato in un piccolo universo di fragorosa sperimentazione pop (nel senso più nobile del termine), canzoni mai banali che crescono ascolto dopo ascolto, e che hanno raccolto negli anni attestati di stima da artisti come Amaury Cambuzat (Ulan Bator), Cesare Basile, Jonathan Siegel (Camper Van Beethoven), Guy Kyser (Thin White Rope), Miro Sassolini (Diaframma). (Fonte: NoiseWave)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 27 Settembre 2013