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Recensione: M. Ward – Transistor Radio (2005)

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Se consideriamo Duet for Guitar #2 pubblicato per la Ow Om recordings di Howe Gelb, Transistor Radio è il quarto lavoro di M. Ward, songwriter originario di Portland, Oregon. Un artista che continua a incantare con il suo folk rock intimista e scheletrico (One life away), polveroso e graffiante (Sweethearts on parade), attraverso canzoni che si muovono sull’asse Kurt WagnerWill OldhmanNick Drake e che talvolta si tingono tanto di tex-mex (echi di Calexico soprattutto in Four hours in Washington) quanto di vivacità in odore di rock and roll che fanno pensare a Jerry Lee Lewis (Big boat). Un album fatto anche di passaggi strumentali come Regeneration No.1 e l’iniziale You still believe in me dei Beach Boys, quest’ultima suonata alla maniera di John Fahey. E così, tra minimalismo e lampi di nuove visioni, il buon Ward dà vita a sedici splendidi bozzetti di Old-time music che vedono, tra l’altro, la partecipazione di John Parish, Vic Chesnutt, Rachel Blumburg (The Decemberists) e molti altri ancora. Un disco raro e coinvolgente in cui il musicista americano sembra suonare quasi con la stessa classe ed eleganza di un provetto e insolito Burt Bacharach. (Luca D’Ambrosio)

Articolo apparso sul Numero 1 del 2005 di Musicletter.it – PDF



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