Troppo spesso non abbiamo alcuna consapevolezza dei fili che ci legano, vincolandoci senza far rumore. Partono dal nostro corpo ed esplodono intorno, ancorandosi a una persona, un ricordo, un impegno o un lavoro, altre volte a uno sbaglio, un sorriso, una ferita, uno stato mentale. Wires, il secondo album dei 7 Training Days, parla di tutto questo, ma soprattutto racconta come distruggere questi fili, per liberarsi e guardare avanti, vivendo nel presente, aderenti a ciò che si è davvero, nel profondo. Wires è la forbice tra le tue mani, è il coltello affilato che brandisci sorridendo, è la decisione che ti girava in testa da una vita, quella che non avevi la forza di prendere. Wires è, soprattutto, il fuoco che incenerisce quei fili. E il calore necessario, oltre che dalle parole, viene sprigionato dal suono vivo, sfacciato, forgiato appositamente ai VDSS Recording Studio da Filippo Strang (MiaCameretta Records). Wires, registrato in una manciata di settimane e mixato totalmente in analogico, è un muro di suono organico, pulsante, che fa rivivere l’approccio del genuino rock anni ’70 ma trova la sua perfetta collocazione ai giorni nostri. In 12 tracce si prenderà un biglietto di sola andata che condurrà dai Led Zeppelin ai Black Keys, passando per Wilco e The National. “I fili su braccia e gambe sono rotti, li vedi mentre volano via…” Non resta che incamminarsi. Il nuovo disco della formazione frusinate vedrà la luce il 16 dicembre 2013. (Fonte: Ufficio Stampa 7 Training Days)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 2 Dicembre 2013