Se Hello dava il benvenuto a una interessante formazione dai sigilli pop (se volete chiamatelo pure New Acoustic Movement), Goodbye sancisce invece – dopo due bei lavori come Emoticons e Ten Songs About You – l’epilogo del legame artistico tra Ben Parker e Jason Hezeley, rivelandosi oltretutto la migliore prova discografica del duo britannico. Un album traboccante di lirismo capace di sfoggiare perle acustiche di una leggerezza superba: da Mr. America, in cui si srotolano melodie frugali e ricordi di Nick Drake, a You’re The Reason, Hollywood, Orphans e Window In/Window Out che si muovono tra sottofondi di pianoforte, archi, minimalismi folk e sussulti vocali alla maniera di Ed Harcourt e di Jeff Buckley, lasciando a $10 Miracle e ad A Star In Nobody’s Picture il compito di racchiudere le armonie più fluide e dirette del disco. Quelle di Goodbye sono melodie che scivolano via come lacrime di piacere; motivi che si stringono forte al cuore infilandosi negli anfratti più intimi dell’anima. Frammenti che colmano il vuoto di questa nuova solitudine, ora che l’amore è finito e che l’inverno è alle porte.[1] (Luca D’Ambrosio)
[1]Recensione pubblicata su ML – n. 38 del 26 ottobre 2006
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