Aloha Krakatoa (in uscita il 10 gennaio per Bomba Dischi/Audioglobe) prende il nome dell’isola/vulcano indonesiana che, esplodendo il 27 agosto 1883 provocò il rumore più forte mai udito sul pianeta, un boato che arrivò a quasi 5000 km di distanza provocando la fine dell’isola e del vulcano stesso. L’intenzione del disco è quella, un’esplosione di colori, trombe, chitarre, percussioni e voci che diventa funzionale al raggiungimento di un obiettivo superiore: far ballare, cantare e sognare. Così i Boxerin Club entrano all’Abnegat Studio di Vicenza accompagnati da Marco Fasolo già cantante, chitarrista e autore dei brani dei suoi Jennifer Gentle, prima band italiana a uscire per Sub Pop. La produzione avviene in analogico, su nastro, in presa diretta totale di basso, chitarra, chitarra e batteria, per lasciare ai brani la spontaneità e la carica del concerto dal vivo, punto di forza della band. Il risultato è un disco caldo e psichedelico ma allo stesso tempo pop, cantabile e melodico. Il risultato, come dice la band “è un lavoro di world pop” e aggiunge “non volevamo un vestito cucito addosso, ma l’urgenza che sul disco venisse mantenuta, integra la nostra attitudine pulsante e viva, senza l’utilizzo di filtri. A modo nostro abbiamo cercato di trasmettere a tutti voi la voglia di evadere dal vostro contesto giornaliero, anche solo per un’ora di musica, e proiettarvi in un luogo che magari non avete mai visto ma che vi fa sentire vivi.Bah-Boh è l’ultimo brano ad essere stato scritto e il primo del disco, forse quello dove si sente più la mano del produttore, è la dichiarazione d’intenti di Aloha Krakatoa: rock psichedelico che si lascia volentieri cantare e ballare. Si continua con il ritmo e le percussioni di Caribbean Town, passando per la danza di It Takes Two To Tango e la malinconia pop di Clown, fin quando arriva la marimba di (Boys Are Too) Lazy a ricordarci che questo Aloha Krakatoa è un disco world pop di evasione, vario e ricco di diverse sfaccettature e c’è spazio anche per le fredde colline di Northen Flow, dove l’orecchio e il corpo si finalmente si rilassano. Pronti via e si riparte con le trombe di Hedgehogs, pezzo più datato e bandiera dei Boxerin Club vecchia maniera: freschi, folk e dinamici. Con Clouds’ll Roll Away, Try Hocket e Golden Nose siamo di nuovo in spiaggia con i Talking Heads di Naked, Paul Simon di Graceland e i newyorkesi Dirty Projectors. Ma nulla fermerà questa danza, il viaggio è infinito e l’infinito non può essere descritto per intero: Black Cat Serenade entra e non finisce più, la sua coda strumentale ci riporta al centro del mondo, dove tutti i giorni è carnevale e l’eterna danza non può che crescere e aumentare, aumentare fino a far esplodere il vulcano Krakatoa. Per sempre. (Christian Briziobello – Bomba Dischi)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 7 Gennaio 2014