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Recensione: LCD Soundsystem – Sound Of Silver (2007)

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James Murphy, santone oramai incontrastabile di un certo revival anni ’70 e ’80, capace di far agitare i culetti anche ai meno avvezzi alle discoteche, attraverso un cocktail ben equilibrato di elettronica-punk-funk, lo avevamo lasciato giusto qualche anno fa con lo splendido e omonimo disco di esordio LCD Soundsystem (2005). Un lavoro che ci aveva affascinato soprattutto per quella originale e irresistibile chiave di rilettura dance rock con la quale il produttore-compositore newyorkese – dopo diverse compilation contrassegnate dalla sua DFA Records – ricalcava percorsi sonori cari a Talking Heads, Kraftwerk, Moroder, Human League, Brian Eno e via discorrendo. Un disco che, di lì a poco, avrebbe decretato l’inizio del successo del musicista/DJ americano portandolo dapprima alla realizzazione per conto della Nike di 45:33 (brano unico del 2006 disponibile solo su iTunes) e, successivamente, a questo straordinario Sound of Silver. Meraviglia del 2007 ben più levigata nei suoni e negli arrangiamenti ma con un appeal decisamente più coinvolgente e profondo, capace tanto di ipnotizzarci (Someone Great, All My Friends) quanto di trasportarci in sfrenatezze disco beat (Time To Get Away e Us v Them) mantenendo, tuttavia, quella sana carica esplosiva punk rock ravvisabile, in particolar modo, in brani come Watch The Tapes e North American Scum o nel groove di Get Innocuous. Chiude il disco New York, I love you but you’re bringing me down, vera e propria canzone rock (da far invidia al miglior Lou Reed) che suggella con un suono d’argento un altro capolavoro marchiato LCD Soundsystem. (Luca D’Ambrosio)

[1]Recensione pubblicata su ML – n. 51 del 30.01.2008


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