The Stand Ins degli Okkervil River è un altro disco da annoverare tra le uscite più belle del 2008. È bastato un ascolto, attento e tutto di un fiato, per rafforzare l’idea che ci troviamo di fronte a una delle band americane più carismatiche e fertili di questi ultimi anni. Una formazione che, dopo l’acclamato Black Sheep Boy del 2005, ha saputo rigenerarsi con un sound più “immediato e vivace”, mettendo da parte certe atmosfere “difficili e depresse” dei primi lavori e imboccando una strada – come dire? – più mainstream, più facile da ascoltare. Un lavoro che sulla scia del gemello The Stage Names del 2007 mette in linea canzoni semplici e di rara bellezza ma che, per gli amanti dell’inaudito a tutti i costi, potrebbe risultare “scontato” e “noioso”. Al contrario, invece, The Stand Ins si rivela un album coinvolgente e ben strutturato con arrangiamenti cristallini e testi meravigliosi e mai banali, il tutto suggellato dalla inconfondibile voce di Will Sheff che in Lost Coastlines duetta, per la gioia di molti di noi, con Jonathan Meiburg degli Sheawater. Ecco quindi che, ancora una volta e a distanza di un anno, il gruppo di Austin (Texas) riesce dove gli altri avrebbero potuto sbagliare facilmente perché – detto tra noi – stiamo pur sempre parlando di semplici canzoni folk, pop e rock… (Luca D’Ambrosio)
[1]Recensione pubblicata su ML – n. 57 del 09.09.2008
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