Gestazione e parto travagliato per il secondo album della miglior formazione garage della verde Irlanda. Cinque anni di travaglio che hanno un po’ stravolto l’assetto della band (adesso ridotta a quartetto) e che rischiava di trasformarsi in un aborto. Ma alla fine, il “tempo” che i Revellions rivendicavano e che ha ironicamente dato il titolo al nascituro, ha dato un frutto insperato. Give it time è un bellissimo disco di garage “moderno”. Un album dai climi cangianti in cui all’ originario, incalzante garage-punk dei Revellions che “furono” si respira qualche inaspettata lordura Northern Soul e blues (la quasi parodia dei Cubical di Somewhere in between) e strane suggestioni Hazlewoodiane che percorrono gran parte del disco e che nella traccia conclusiva si trasfigura addirittura in una bieca ballata che sembra rubata ai Bad Seeds o ai Crime + The City Solution. Come se i Revellions avessero messo i barattoli del miele accanto alle ampolle dell’ assenzio e adesso, nella fretta di allestire il banchetto, avessero deciso di mettere a tavola le une e le altre, servendoci il miglior pasto che potevamo aspettarci. Dopo i pasti magri delle più recenti uscite d’area garage-punk di cui il mio stereo si è ingolfato senza tuttavia saziarsi, Give it time mette in circolo le tossine che servivano. Grazie, Revellions. (Franco Dimauro)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 28 Marzo 2014