Nient’altro che una raccolta propedeutica al piano di ristampe che Cherry Red ha previsto per l’intero catalogo di Mr. Nick Saloman. Venti reissues che presto ingolferanno il mio già nutrito scaffale dedicato a Bevis Frond. Dischi carichi di una via psichedelica del tutto personale e naif che metteva assieme Hendrix, i Seeds, Barrett, i Byrds, gli High Tide, i Jefferson Airplane, i Cream, Country Joe and The Fish senza tuttavia riuscire a scrivere mai una sola canzone memorabile (ma andandoci vicino con Lights are changing su Tryptych). Una Treccani del rock acido che a me non ha mai detto granché, nonostante Nick non abbia lesinato riff e parole, in una carriera ormai quasi trentennale. High in a flat ne mette in sequenza sedici risalenti ai primi cinque anni di produzione, dall’esordio Miasma al New River Head del 1991 e può farvi decidere se e quanto sia il caso di mettere da parte i vostri quattrini per approfondire la conoscenza con il mondo incantato (ma non incantevole) di Bevis Frond. (Franco Dimauro)
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