Pubblicato lo scorso 19 gennaio dalla Sub Pop, No Cities To Love è l’ottavo album delle trio americano Sleater-Kinney formatosi agli inizi degli anni novanta, esattamente nel 1994, a Olympia (Washington). Il nuovo album delle nostre riot grrrl preferite – Corin Tucker (chitarra e voce), Janet Weiss (batteria) e Carrie Brownstein (voce e chitarra) – arriva a venti anni dall’omonimo esordio, datato appunto 1995, e a dieci dalla loro ultima fatica intitolata The Woods (2005). Un lunga pausa che ha dato degli ottimi risultati visto che questo nuovo lavoro si sta rivelando, finora, una delle uscite discografiche più apprezzate dell’anno. La ricetta è più o meno la stessa: un sound deflagrante ed emotivo allo stesso tempo, e forse non sbagliava Greil Marcus di Time Magazine a definire le Sleater-Kinney la “miglior rock band americana”. Ne è la dimostrazione questo nuova splendida fatica discografica in cui la band, tuttavia, ha cercato di intraprendere anche nuove soluzioni artistiche e sonore, trovando un’alchimia senza precedenti. “Ho sempre considerato Corin e Carrie come anime gemelle musicali”, dice la Weiss la cui sezione ritmica accompagna il fuoco degli intrecci vocali e chitarristici tra la Tucker e la Brownstein. “Qualcosa che dopo la pausa le ha avvicinate ulteriormente per raggiungere insieme la loro vera espressione artistica”. Il risultato è un disco alle prese con amore, potere e redenzione. (Fonte: Audioglobe / Kizmaiaz)
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