I Trivision arrivano dalla provincia di Lodi e presentano il loro secondo lavoro, Multiverso una raccolta di brani dal respiro intimista, dove convivono noise rock, chitarre anni ’90 e improvvisazioni psichedeliche. Un lavoro che non lascia niente al caso, ma viene dal sapiente mescolarsi di anni sui palchi con l’ottimo lavoro in studio presso il Muzak, dove si è saputo dare spazio a sfuriate chitarristiche improvvisate ma anche a scelte senza dubbio coraggiose e controcorrente: dai tre bpm diversi all’interno di un solo brano (“Il meccanismo delle ali”) alle batterie con riverberi dati da riprese ambientali riprese nei corridoi dello studio. I testi di Multiverso sanno spaziare da momenti più intimi (“Distanze”), all’ironica accozzagli di luoghi comuni (“Il tempo delle piramidi”) fino alle sfuriate primordiali di “Uno”. Una medaglia con più di due facce quella dei contenuti dei Trivision, capaci di creare un mondo poco immediato, ma sicuramente più duraturo e slegato dalle mode contemporanee. Quella di distaccarsi dai progetti che vediamo proporci davanti ogni giorno è quasi una missione per la band lombarda, dichiarata fin dall’artwork dell’album: niente photoshop, ma un quadro di tela e legno dipinto con bitume, caffè e pittura a olio da Annalì Riva. Un prodotto artigianale, caldo, naturale e fatto su misura. Proprio come Multiverso che esce oggi 16 marzo per Winter Beach. (Fonte: Ufficio Stampa Neanderthal)
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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 16 Marzo 2015