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Dan Solo – Classe A, 2015 (full album stream)

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Classe A è il disco d’esordio di Dan Solo, nome storico della musica rock italiana e già bassista tra gli altri di Marlene Kuntz e Petrol, che segna il suo ritorno sulle scene. L’album da solista, pubblicato il 20 marzo scorso, vede Dan impegnato nella nuova veste di autore e interprete delle sue composizioni. Un disco che non si preoccupa di mode, tendenze e aspettative, un disco che non ammicca. In breve, un disco che se ne fotte. Se ne fotte se Dan ha i capelli lunghi e ascoltava metal quando era piccolo. Se ne fotte se Dan viene associato al rock più rumoroso. Se ne fotte se usa anche l’elettronica e non solo le chitarre elettriche. Se ne fotte se non è quello che ci si potrebbe aspettare da lui. Se ne fotte se tra le sue ispirazioni ci sono anche Gaber, De André, Fossati, Battiato e Ciampi. Classe A è il lavoro di un artista che si mette in discussione e fa quello che sente di dover fare. In questo nuovo percorso artistico l’artista torinese si è avvalso della preziosa collaborazione di Marco L. Lega e Max Bellarosa alla produzione artistica: Lega, già produttore dei Marlene Kuntz fino a Ho ucciso paranoia, è stato determinante nell’arrangiamento dei brani insieme a Bellarosa (collaboratore di Radio Deejay per Fakemen e Translation), che ha anche curato la stesura melodica e la registrazione delle parti vocali. Accanto a Dan (voce e basso), Christian Coccia e Roberto Sanna alle chitarre e Filippo Cornaglia batteria. Il progetto grafico è stato curato da Maicol Casale e nasce dalla collaborazione con Giulia Caira (fotografie) e Paolo Leonardo (opere pittoriche), due noti artisti dell’area torinese nonché amici di lunga data di Dan. “Quando ho iniziato a scrivere questo disco, ho avuto fin da subito chiara l’idea che non avrei abbozzato dei riff, ma che invece avrei scritto delle canzoni finite”, racconta Dan Solo. “Non ci sarebbe stato spazio per discussioni di nessun tipo. La canzone è finita, o meglio concepita, quando il senso e il tono sono ben a fuoco. Si sarebbe poi affrontato il percorso di arrangiamento, di suono e di equilibri musicali, ma il nocciolo della questione sarebbe dovuto essere già chiaro ed evidente. In maniera molto naturale ho concepito e scritto le undici canzoni che compongono Classe A, per rendermi poi conto di avere per le mani un’opera prima”. (Fonte: Libellula Press)


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