Premio MEI 2014 come miglior band emergente della scena dell’Emilia-Romagna. Premio personale come miglior esempio di semplicità musicale dettata a chiare lettere sin da queste prime battute discografiche. Ecco l’esordio ufficiale dei Fab (e i fiori) capitanati da Fabrizio Barnabè, un disco dal titolo Nonmiscordardite. Un lavoro di 13 brani inediti che ci raccontano l’amore e l’ecosistema che ne ruota attorno, emozioni e quel forte sentore adolescenziale che tradisce la loro immaturità ma che, a mio parere, è solo una giusta fase iniziale perché i Fab (e i Fiori) di carattere ne hanno e lo stanno dimostrando con i riscontri di critica e di pubblico. Un disco semplice, che suona così come si suona, senza artifici digitali, senza macchinazioni di post produzioni. Realtà ed essenzialità. Ma se ci fosse dell’elettronica nella vostra musica? “Al momento non sapremmo proprio da che parte farci perché nessuno di noi è esperto di musica elettronica. Sinceramente poi abbiamo faticato molto a trovare un album uscito negli ultimi 5 anni che non abbia dell’elettronica dentro, quindi – parlando in termini generalissimi – ci ha un po’ stufato. Abbiamo goduto molto con l’ultimo album dei Daft Punk, e apprezziamo molto certe sonorità tipo i Phoenix, gli Air, o il primo album degli XX, oltre all’intramontabile Jamiroquai. Se dovessimo per forza inserire l’elettronica nella nostra musica sarebbe sicuramente electro-funk” Questo è ciò che ci hanno risposto. (Alessandro Riva)
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