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Recensione: Il Boom – Jazz Club (2015)

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Torniamo a parlare della Bazee Records. Torniamo a citare i nomi cardini. Eugenio Ciuccetti, autore, compositore di tantissimi testi finiti in musica a diversi Festival di Sanremo piuttosto che in premi letterari e cantautorali di chiara fama. Torniamo a citare il suo compagno di avventure Raffaele Rinciari, pianista jazz in primis ma poi anche compositore di musiche e colonne sonore di film che hanno raggiunto anche il grande successo commerciale come “Cado dalle Nubi” di Checco Zalone. E poi un quartetto che sotto la saggia guida di Rinciari non può che produrre grandi risultati. Una storia di grande scrittura, di grande amicizia e collaborazione che solo oggi, e in poche settimane, ha prodotto Così come ci viene, un disco che dà l’esordio e il benvenuto al loro primo progetto discografico che li vede per la prima volta insieme come attori, produttori e protagonisti. Il progetto, didascalicamente parlando, l’hanno voluto intitolare proprio Il Boom. E ritroviamo la timbrica e l’impatto che sottolineavo nel disco di Alessia Luche anche se qui, per ovvie ragioni, il jazz diventa più soffice e protagonista, i dettagli si fanno più calmi e ricchi di attese, il suono diventa maturo e adulto. I testi non sono quelli da mettere in bocca ad una ragazzina: quindi troviamo il mondo dal punto di vista di uomo maturo che di ossa e di scorza ne ha da vendere. Troviamo il gioco che non deve mai mancare per restare sempre bambini, come nella title track “Jazz Club” che lancia il disco ai media e si fa accompagnare anche da un bellissimo video che troviamo in rete. E poi il cinismo e l’ironica intelligenza nella divertentissima “Il Karma del Perdente”. E da lì si scivola lungo tutta la tracklist di un album che fa riflettere e diverte, che si fa gustare per i suoi dettagli ma che non impegna. Tra tutti sottolineo “Gli Umani”, forse l’apice di questo disco in cui il quadro della società mondiale è a dir poco ineluttabile e insindacabile. La Bazee Records è una nuova realtà di produzione discografica italiana che ci piace assolutamente sottolineare. Di sicuro anche quest’altro progetto (con cui si presenta al pubblico italiano) non è affatto di poco conto. Attendiamo sviluppi e prendiamo posto in un elegantissimo Jazz Club di New York, senza prenderci troppo sul serio ma con intelligente ironia di chi ha capito molto della vita. Per il resto è bella musica suonata. E suonata come si deve. (Alessandro Riva)


✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 4 Luglio 2015

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