A distanza di otto anni dall’esordio discografico (Hypno Queue, Minuta Records, 2007) gli Ophiuco tornano con un album nuovo di zecca intitolato Hybrid. Undici brani registrati e mixati a fine 2014 a Varese e Viterbo che, per struttura e impatto, mostrano uno scarto notevole rispetto al primo lavoro. Le nuove composizioni si plasmano in un involucro ibrido di grande effetto, assumendo quella forma canzone che ancora mancava alle trame del Trip Hop. Oltre che dal lavoro sonoro a cura della spina dorsale del gruppo – Marino “Malima” Peiretti (chitarra), Paolo “Ezua” Zangara (basso) e Ilaria “Ali” Nicolini (voce), le nuove registrazioni sono arricchite dalle voci di Luca Morselli, Irene Parabita e Nathalie Rosemarie Carlesso (Tin Toys, Little Creatures): una gamma di colori vocali che amplia gli orizzonti di fruizione dei singoli brani. Le registrazioni, il mixaggio e la grafica sono state realizzate da Peiretti e Zangara, mentre il mastering è a cura di Paolo Messere. “Spesso la musica migliore nasce dalla collisione di stili e culture differenti” si sente dire di frequente. Ed è proprio il risultato creativo di questi contrasti ciò che perseguono i seguaci di Asclepio (il dio della medicina col serpente tra le mani che rappresenta la 13° costellazione, chiamata appunto Ophiuco). Il frutto delle trame musicali del gruppo è una suggestione di suoni e melodie che mostrano pochi punti di contatto con i percorsi già battuti dalle band italiane. Si ascolta piuttosto un callo sonoro dinamico e fluttuante in cui muovono numerosi elementi sottotraccia, che si nutre delle immagini già espresse dal Trip Hop bristoliano, mescolandosi a un’elettronica non datata e sentori jazz, dub e rock, in cui affiora tutto il bagaglio musicale che i membri del gruppo hanno accumulato e vissuto negli anni. “Siamo, d’altra parte, soggetti storicamente determinati – ci tengono a far sapere gli Ophiuco – che amano esprimersi in territori liberi da schemi, generi, stili, anche se, alla fine, uno stile lo si diventa comunque”. Una musica dal sapore ipnotico e cinematografico. Tanto torbida e narcotica, quanto libera e spaziante, dalle “oscurità limacciose” ai “cieli aperti e limpidi”. Una sfida che relega la performance acrobatica per esaltare il gusto e la profondità. Le influenze che emergono, come i noise che evocano le prime scorribande rock o i fondali bassi della psichedelia più malata, sono osservate dal finestrino di un treno in corsa e mai fagocitate nei brani. Trame che possono plasmarsi attorno a una forma canzone più classica, o spingersi in avanti verso derive sfuggenti che ricordano tanto i Massive Attack quanto i Bark Psychosis. “Hybrid… Suono come ali… Suono come lingue… Suono come fiamme… Suono come spinta…” recita il testo del primo singolo e videoclip “Pneumatic Psycho Bodhidharma” e pare descrivere perfettamente l’intento della band: “Uno scherzo nella nostra mente, aspettando le note”. Otto anni dopo Hypno Queue. Otto anni di percorsi solisti e nuove esperienze, per ritrovarsi e ricominciare a correre su quelle “Lande aperte minacciate da incombenti presagi”. Senza porsi traguardi, limiti o aspettative. La ricerca, l’immagine, la sperimentazione di situazioni sonore sono gli impulsi che muovono la nuova musica degli Ophiuco. L’album, che esce il 28 settembre per Seahorse Recordings ed è distribuito da Audioglobe, a partire da oggi è in streaming integrale sul nostro blog. Buon ascolto. (Fonte: Ufficio Stampa Ophiuco)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 21 Settembre 2015