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Mulatu Astatke dal vivo a Roma

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Grande musicista (e artista di culto) Mulatu Astatke, vibrafonista e polistrumentista, si esibirà venerdì 19 febbraio 2016 al Monk Club di Roma. Creatore negli anni ’60 di quel movimento musicale denominato Ethio Jazz in cui si fondono tradizione etiope, influenze latinoamericane e improvvisazione jazzistica, è da annoverare tra i più importanti musicisti africani di sempre.

Nato nel 1943 a Jimma, il più grande centro urbano dell’Etiopia sud-occidentale, Mulatu inizia giovanissimo ad interessarsi al Jazz, decidendo prontamente di approfondire il discorso trasferendosi prima a Londra, poi a New York e infine a Boston, dove divenne il primo studente africano a frequentare i corsi del Berklee College of Music. Grazie a questi numerosi soggiorni, che negli anni Settanta gli consentiranno di lavorare con gente del livello di Duke Ellington e Mongo Santamaria, Mulatu inizia pian piano a innestare nelle pulsioni musicali della propria terra elementi sempre più diversi, come influenze latin, funk e psichedeliche.

Per anni Mulatu ha vissuto tra Addis e Boston, senza disdegnare qualche incursione europea: un nomadismo che gli ha permesso di sviluppare la sua arte ignorando sia i confini tra i generi che, conseguentemente, quelli geografici. Negli ultimi anni il culto di Mulatu Astatke si è rinnovato: a testimonianza di ciò ricordiamo l’omaggio reso dal regista Jim Jarmusch nella colonna sonora del film “Broken Flowers” e pubblicata dalla Decca; la francese “Buda Musique” ha ristampato un’intera serie dedicata all’Ethio Jazz e a Mulatu; la Red Bull Music Academy lo ha tributato nel 2008 in una storica serata a Londra. La Strut Records che è riuscita a riportarlo negli studi di registrazione (dopo oltre 20 anni) affiancato dagli Heliocentrics, da cui è scaturito un album magico dal titolo Inspiration Information e che è stato grandemente accolto anche in Italia mettendo d’accordo critica e pubblico.

Tale disco è anche da molti considerato il disco dell’anno 2009 così come il live. Nello stesso anno sempre la Strut Records pubblica una meravigliosa antologia, New York – Addis – London: The Story of Ethio Jazz (1965 – 1975), che attinge a piene mani agli anni londinesi ed americani che vanno dal 1965 al 1975, dove l’artista etiope dà vita a quell’inedita creatura musicale chiamata appunto Ethio Jazz. Ora il nuovo album Mulatu Steps Ahead. I territori sono quelli che lo hanno reso famoso, stavolta con sfaccettature più fumose e dilatate. Una sintesi di capacità espressiva e compositiva, che non indugia troppo sulla forma ma che dà spazio ai contenuti, caratterizza il disco dall’inizio alla fine in una metamorfosi continua di stili musicali. L’effetto finale è, come al solito, stordente, dirompente e catartico. Il disco è stato registrato tra Boston e Londra, con il contributo della Either Orchestra, degli Heliocentrics e altri ospiti speciali. (Fonte: Big Time Ufficio Stampa)


✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 12 Febbraio 2016

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