La sigla Supermarket nasce attorno al 2010, quando il chitarrista Alfredo Nuti dal Portone (Giacomo Toni, Saluti da Saturno, Extraliscio, Jang Senato, Granturismo, Crista, Niconote) congegna, quasi per gioco, un primo esperimento di nucleo energetico senza repertorio. Attraverso suggestioni semplicissime, attinte da generi come il calypso, il tango, il mariachi e il manouche, ma anche dal free jazz, dalla no-wave e dal punk – nello spirito, infine, della musica solare – la prima formazione dei Supermarket fu una specie di side project delirante, caratterizzato dall’intercambiabilità di tutti i musicisti interpellati di volta in volta a seconda della disponibilità di soldi, di voglia e di posti auto: una ressa incontrollata ma “viva”, che con il tempo ha reso possibile, al di là di ogni aspettativa, l’unione in un unico punto della migliore fantasia romagnola, fino alla stabilizzazione di un quartetto Supermarket più o meno fisso (chitarra, contrabbasso, percussioni e ottoni) e di quella che ci piace chiamare world music romagnola. Ovvero: temi e ritmi “immaginari” da tutto il mondo, dall’imprintig “solare”, ispirati a una riviera decadentissima e kitsch, forse anch’essa immaginaria, in quanto frutto della fantasia di gente dell’Appennino, che detesta il mare, e non sa neanche nuotare. Il miglior calypso della riviera viene dalla montagna! Grazie anche al suo cabaret spontaneo, il gruppo si è evoluto nel corso degli anni in una mini orchestra spettacolo a tutti gli effetti, con centinaia di esibizioni l’anno, e migliaia di copie di un demo, vuoto, vendute. Una lista sommaria degli amici che negli anni hanno prestato il loro contributo a questa “cosa” sarebbe enorme e rappresentativa di una scena strumentale cooperante, romagnolissima, e in continua evoluzione, di cui questo nucleo “energetico” è stato un importante centro di smistamento e – perché no? – di “passatempo” (vi si trovano nomi coinvolti poi in Sacri Cuori, Opez, Ronin, C’mon tigre, Action man, Giacomo Toni, NicoNote, Duo bucolico, Santo Barbaro solo per renderne la varietà).
Insomma, calypso, cumbia, mariachi, manouche, tango, free jazz, rock’n’roll e musica solare: Portobello è il primo album vero e proprio dei Supermarket. Scritto sotto Natale e registrato in due giorni d’estate, dal vivo, in presa diretta su nastro, restituisce senza make up digitali il suono e l’attitudine live del gruppo. Tripudio da spiaggia e kitsch abbandonato, tropico immaginario e infinita nostalgia. Ecco cosa dice Luigi Bertaccini, giornalista musicale romagnolo, nell’introduzione all’album: “Emilio Salgari non era mai uscito da casa sua, ma ha scritto Sandokan e tante altre avventure esotiche; Jules Verne viaggiò in piroscafo una volta, ma sicuramente non andò mai giù a ventimila leghe sotto i mari. A San Piero in Bagno esiste uno spazio chiamato Supermarket, dove il viaggio è posticcio, fatto con fondali di recupero, ma che riesce a trasportare in luoghi mai visitati. Supermarket potrebbe essere jazz, ma non lo è. Supermarket è come un paio di baffi posticci, che ti fa sorridere e allo stesso tempo incuriosire su chi li porta. C’è l’Africa e c’è New Orleans, c’è la balera e c’è il Sud America. I Supermarket suonano jazz posticcio, allora. Ma sanno anche che in una notte di luna calante la musica riporta ai tempi in cui i baci si rubavano sulla spiaggia, quando la luminosità era in chiaroscuro. Sotto i baffi i Supermarket non si prendono sul serio, tranne quando suonano, e sanno trasportarti dentro quei fondali con il piglio di chi vive la fantasia di epoche e luoghi mai visitati. C’è vino, rhum, whisky, molto fumo e ore piccole, molto piccole, umidità, accordi che scivolano antichi su mani nuove che li maneggiano scaltre, pensando probabilmente più alla signorina in prima fila che a Charles Mingus… Oppure no.“ A partire da oggi Portobello è in streaming integrale sul nostro blog. Buon ascolto. (Fonte: Sfera Cubica)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 17 Maggio 2016