Quando un disco è capace di tele-trasportarmi in dimensioni parallele è segno di grande anima e sensibilità dietro le quinte che tiene ben stretti i fili dei comandi. E la dimensione in cui questo disco mi porta è la natura incontaminata dell’Irlanda, Scozia, Groenlandia… insomma, mettiamo a giro il mappa mondo e puntiamo a caso. Si intitola At the break of dawn che – se non erro e me ne scuserete – sarei propenso a una traduzione del tipo: orizzonte infinito che divide il giorno dalla notte, la luce dall’oscurità, l’inizio dalla fine. In un momento così eterno e allo stesso tempo istantaneo, si percepisce (credo) quasi tutta la magia dell’esistenza.
Il disco di Valeria Caucino è un concentrato di belle emozioni, liquide, sottili, acustiche di chitarra, piano, voce e poi tutto il resto a farne da corona e arredamento. Brani in un inglese che piace, maturi e lontani, brani evocativi, brani surreali di poesia e romanticismo. Quando suona You’re the One quasi ci caliamo nel tempo antico del Folk di Newport degli anni ’60 con una chitarra in fingerstyle di grandissimo gusto. Quando invece suona As I Roved Out il disco diviene appena moderno di momenti digitali che quasi quasi guastano l’intero quadro di colori sinceri e terreni. Quando suona Now c’è un pianoforte epico e una voce di fiabe e di grandi liriche pop alla Rufus Wainwright.
Quando suona Flying front Ireland direi che non serve altro da dire: boschi, un castello da raggiungere e qualche incantesimo da tenere segreto nelle tasche. Peccato per un finale scontato in cui la Caucino ripercorre la prima traccia del disco The Beating of Life traducendocela in italiano col titolo Senza limiti. Una soluzione troppo scontata per scivolare senza critica. E il viaggio si interrompe con una violenza che non avevo previsto. Mi faccio forza e penso a tutta la magia che c’era fino a pochi istanti prima. (Alessandro Riva)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 30 Maggio 2016