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Pompei, il nuovo videoclip dei salentini Opa Cupa.

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Esce il 7 giugno Pompei, il nuovo videoclip dei salentini Opa Cupa, sotto la guida di Cesare Dell’Anna, che segnano una nuova tappa del loro percorso con questo brano tratto dall’album Baluardo, pubblicato lo scorso ottobre.

Pompei è un brano di denuncia che racchiude in sé le idee di bellezza e decadenza, di passato, presente e futuro, affrontando la tematica del degrado in cui è lasciato il patrimonio archeologico, artistico e ambientale italiano. Il sito di Pompei ne è il simbolo più eclatante, finito sotto i riflettori di tutto il mondo per l’incuria di una classe politica sempre più incapace di svolgere il proprio ruolo di tutela del patrimonio culturale pubblico.

La musica, scritta da Cesare Dell’Anna, segue il ritmo della tammurriata napoletana che si immerge negli originali arrangiamenti dalle sonorità funk e prog, mentre dal testo inedito scritto in dialetto napoletano dalla cantante partenopea Irene Lungo, emerge la decadenza del sito archeologico di Pompei: pur essendo riconosciuto dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità” dopo esser stato conservato e custodito intatto dalla Terra per oltre un millennio e mezzo, rendendolo una testimonianza unica ed irripetibile, la noncuranza delle istituzioni lascia che questo pezzo di storia si riduca ad un cumulo di polvere. Il grido di protesta della band si innalza anche contro il degrado ambientale generato da chi per anni ha costruito e da chi ha permesso che venissero realizzate le tante discariche abusive presenti in Campania, Puglia e non solo, distruggendo la Terra e seminando morte e povertà.

In Pompei gli Opa Cupa, da sempre sensibili ai temi sociali, esprimono il fascino dell’antico raccontando il passato ai moderni. La band guidata dal trombettista Cesare Dell’Anna, utilizza l’arte come strumento per veicolare importanti messaggi di inclusione e accoglienza dell’Altro, miscelando le musiche del Mediterraneo (Balcani, Nordafrica, Medioriente) a quelle delle sue radici salentine e delle moderne tendenze funk, jazz e progressive, rendendole sempre attuali e in dinamica crescita, in linea con la filosofia dell’etichetta 11-8 records, di cui Dell’Anna è fondatore. Cuore pulsante degli Opa Cupa è infatti la continua voglia di sperimentare ed arricchirsi musicalmente tramite l’esplorazione di nuovi percorsi sonori, senza la paura di spingersi oltre le barriere di genere; quella della band è una storia di immigrazione, il racconto di viaggi e partenze in cui la condivisione e l’esplorazione generano un’alchimia potente in grado di far crollare le barriere sociali dinanzi al confronto tra etnie e culture apparentemente lontane e diverse.

Da questa mentalità nasce infatti Baluardo, quarto album degli Opa Cupa in cui Cesare Dell’Anna mischia le carte per l’ennesima volta sfidando se stesso, amalgamando immaginari colti con espressioni popolari. Il sound è sfrontato, sprezzante del pericolo di osare che viene rovesciato ed utilizzato per giocare. Baluardo diventa la fortezza in rovina da cui si innalza l’urlo di battaglia per affrontare le ingiustizie sociali e personali dei giorni nostri. In questo lavoro si trova tutta l’energia opposta alla distruzione dei sogni e alla mancanza di vergogna la quale fa sì che le poltrone dei piani alti siano occupate da governanti spesso collusi e senza scrupoli, controllori che si muovono impuniti tra strumentalizzazioni e leggi interpretate per interesse personale. Baluardo è un acuto riflettere del suono sulla bellezza dell’arte nella sua massima espressione di libertà e creatività, svincolata dagli schemi del clientelismo politico che ammanetta la musica, la censura e rende i suoi protagonisti “mercanti d’arte”. (Fonte: ZeroNoveNove)


✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 31 Maggio 2016

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