Il settore musicale ha accolto unitariamente e con estrema soddisfazione la presentazione alla Camera della proposta di legge Delega al Governo per la disciplina delle attività musicali contemporanee popolari dal vivo.
AFI (associazione fonografici italiani), AudioCoop (coordinamento etichette indipendenti), FIMI (federazione industria musicale italiana che rappresenta principalmente le major) e PMI (produttori musicali indipendenti), hanno espresso forte sostegno all’iniziativa e sollecitano anche il Governo e il Ministro Dario Franceschini a dare priorità al DDL.
La proposta, che riconosce il ruolo fondamentale delle attività musicali come componenti essenziali della cultura del Paese, è stata presentata da diversi parlamentari a prima firma di Roberto Rampi e raccoglie molte delle sollecitazioni giunte dalla filiera musicale per il rilancio del settore. Le disposizioni contenute riguardano la diffusione della musica dal vivo, la promozione del settore, l’estensione del tax credit musica per artisti emergenti anche alle opere terze (oggi è attivo per le opere prime e seconde) e, non meno importante, la previsione di una quota di riserva per le opere prime e seconde dei talenti emergenti nella programmazione radiofonica nazionale. Obiettivo molto importante per favorire una maggiore presenza di giovani artisti italiani nella rotazione radiofonica, oggi spesso preclusa.
Secondo lo studio “Italia Creativa” pubblicato da Ernst&Young con il supporto di Siae e delle associazioni di settore, l’industria musicale vale nel suo complesso, in Italia, oltre 4,3 miliardi di euro e occupa oltre 160 mila persone, tra le quali la maggior parte giovani. Il testo di legge è visionabile qui. (Fonte: Federazione industria musicale italiana)
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