È uscito On My One, l’atteso nuovo album di Jake Bugg, il giovane cantautore britannico già ribattezzato dalla stampa inglese come il nuovo Bob Dylan. Nel frattempo cresce l’attesa per l’arrivo di Bugg in Italia. Il cantautore d’oltremanica infatti sarà uno dei protagonisti l’8 luglio dell’I-DAYS Festival che si terrà nella bellissima cornice naturale del Parco di Monza all’interno dell’Autodromo Nazionale.
Il titolo dell’album, il terzo disco di Bugg, prende il nome da un detto di Nottingham, città natale di Jake, e non poteva essere più azzeccato. Invece di dire on my own si dice on my one. “Questo titolo riassume per molti versi l’essenza del disco, soprattutto perché l’ho fatto per conto mio”, dice Jake. “L’ho visto come il passo logico successivo nel mio sviluppo come compositore. È stata una sfida, ma era una cosa che sentivo di dover fare”.
Jake ha scritto tutte le undici canzoni che compongono il disco, ha suonato la maggior parte degli strumenti e prodotto la maggior parte dei brani a eccezione di tre, prodotti da Jacknife Lee. Il risultato è davvero stupefacente tanto da aver raccolto solo commenti positivi in giro per il mondo. Dopo l’incredibile successo dei precedenti due dischi, Jake Bugg – album di debutto del 2012 entrato al #1 delle chat inglesi, certificato Doppio Platino in UK e nominato per i Mercury Music Prize e il successivo Shangri La, entrato nel 2013 nella Top 5 UK e nominato per i Brit Awards, On My One è il disco che conferma ufficialmente Jake Bugg come uno dei maggiori talenti musicali contemporanei.
Registrato tra Londra, Los Angeles e Nottingham, l’album contiene molto matriale interessante tra cui l’emozionante Love Hope And Misery, Bitter Salt, la sentimentale Never Wanna Dance, oltre al sopracitato singolo Gimme the Love e alla titletrack On My One.
Per tutte queste diverse sonorità, l’album è da considerarsi blues, il genere musicale preferito di Jake che, a tal proposito dice: “Che si tratti di soul o di hip hop, tutto deriva dal blues. Per me il blues significa solo cantare le proprie emozioni o esprimere il proprio dolore in modo che gli altri possano sentire ciò che provi. Questa è la bellezza della musica. Se non altro, mi piacerebbe pensare che questo è ciò che ho fatto con questo disco.” Fare tre album entro i 21 anni non è un’impresa da poco. E comporre On My One passando senza sforzo dal blues al pop, dal rap al folk, dal soul al country attraverso grandi doti compositorie è a dir poco notevole. Godetevi il viaggio. (Fonte: Universal Music)
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