Il tempo di capire chi te le sta suonando, e i Devils sono già andati via. Rientrati in canonica. Ammazzando il tempo dell’attesa per le lacrime di sangue di San Gennaro facendo sanguinare il vostro naso. Sin, You Sinners ha un tiro micidiale. È un garage and roll del tutto impreciso e dozzinale, come la definizione appena data per descriverlo in maniera alquanto sommaria e approssimativa.
Se infatti il garage e il rock ‘n’ roll dei Fifties servono per circoscrivere il raggio di azione della coppia napoletana, c’è da dire che i due si avventano letteralmente sulla materia sonora, torturandola fino a deturparne il corpo e spaccandone le viscere come in una mattanza ordinata da un qualche Dio malevolo. La presenza di qualche stomp come Coitus Interruptus e Drunk Town serve a smorzare la tensione catastrofica di questi diciotto minuti di delirio di tamburi e distorsioni sopravvivendo ai quali potrete forse chiedere di essere accolti nella loro parrocchia. Genuflettendovi. (Franco Dimauro)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 8 Luglio 2016