Mi giunge all’ascolto il nuovo progetto solista della voce e chitarra dei Luminal, Carlo Martinelli, che ovviamente ci tiene a ribadire che questo non è il futuro determinato e determinante, che i Luminal non sono il suo passato ma, tutt’altro, sono vivi e vegeti e godono di buona salute. Allora va inteso il tutto come uno sfogo personale, un parallelismo di sé che corre a passo svelto e con fiato buono mano nella mano con i successi ottenuti negli anni assieme a tutta la band. E quindi aspettando il futuro dei Luminal per ora mi soffermo ad ascoltare le dissonanze di questo Caratteri mobili.
Un EP di 5 brani che non sembrano rivoluzionare le aspettative e probabilmente non tendono a questo obiettivo. Ci troviamo nel perfetto circo dei dotti della scena indie, con suoni digitali e distorti messi assieme e dove serve, con un retrogusto di blues moderno quando per esempio suonano brani come Nella bocca del leone o arie aperte di visioni etniche e romantiche quando suona Andiamocene a Taiwan oppure come un bel pop che strizza l’occhio ad americanate varie quando suona Cos’era che volevo dire? portata avanti da un cantato precario e di cattiva intonazione. Sì, perché nella scena indie essere intonati non è importante a quanto pare, e questo brano nello specifico ricalca a pieno modelli che ci hanno abituato da qualche anno ormai, Giovanni Truppi tanto per citarne uno.
Il disco si chiude con Millenovecentottantaquattro (1984) in cui si sbaglia a pensare alla citazione di Orwell ma si siede invece in una nenia dissonante che dal dolce candore intimo delle battute iniziali si passa in uno psichedelico cortometraggio strumentale che porta il brano quasi fin verso i 3/4 del tutto dove poi riprende con gusto il mood iniziale, dolce e garbato, quasi sottovoce, e il tutto si adagia al silenzio come farebbe un brano dei REM, di feedback e dissonanze di chitarra quando suonano Sweetness follows. Un bel disco, attento al presente, ben ricco di personalità che non accetta compromessi, di certo i Luminal sono in piena attività ma è altrettanto ovvio che Carlo Martinelli sentiva l’urgenza di dire la sua a prescindere. Ed ecco fatto. (Alessandro Riva)
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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 30 Settembre 2016