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Yussef Kamaal con l’album Black Focus e tre concerti in Italia.

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I confini all’interno dei numerosi scenari musicali londinesi sono sempre stati permeabili. Per Yussef Kamaal, il sound della capitale – fra jungle, grime e broken beat – ha plasmato la parte autodidatta, tipicamente inglese, nell’approcciarsi alla music jazz. Negli Stati Uniti, i maestri del genere intorno al mondo hip hop più contaminato – da Robert Glasper a Kamasi Washington – hanno re-immaginato un certo jazz all’interno della stessa cultura americana. In Black Focus, Yussef Kamaal incastrano perfettamente il genere jazz in un contesto da radio pirata londinese.

Prendendo ispirazione dallo spirito jazz-funk degli anni ’70, tipico degli album di Herbie Hancock o della Mahavishnu Orchestra, Black Focus è nato come modello di ispirazione con un grande spazio per la sperimentazione. La coppia, composta da Yussef Dayes e Kamaal Williams (aka Henry Wu), ha avuto poco tempo per conoscersi. Al contrario i loro gusti musicali – e il loro approccio al suonare – sono debitori tanto del piano di Thelonious Monk, quanto della drum-machine di Kaidi Tatham. Black Focus sarà pubblicato il prossimo 4 novembre su Brownswood Recordings di Gilles Peterson. Il duo si esibirà in Italia il 2 dicembre al Monk di Roma, il 3 dicembre al Biko di Milano e 7 dicembre 2016 al Jazz:Re:Found di Torino. (Fonte: Audioglobe)


✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 26 Ottobre 2016

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