Si intitola Nemo Profeta la nuova opera dei Pupi di Surfaro, oggi che sembrano raggiungere l’equilibrio in un “power” trio che propone deciso e fermo un combat folk nuovo e computerizzato, partendo si dalla tradizione siciliana antica di generazioni ma sviluppando melodie e, soprattutto arrangiamenti, secondo linee assolutamente futuristiche e digitali. Come dire che al marranzano o scacciapensieri che dir si voglia accostano drumset digitali e pattern di assoluta trasgressione per gli anziani del borgo. E poi ci sono loro, i Pupi di Surfaro che al di là di questo suono (che comunque va detto che il tutto ha una base rock all’italiana maniera), loro sono riconoscibili per i testi impegnati e impegnativi, sociali e assolutamente popolari. Attenzione: non parliamo di pop, non parliamo di cuore, sole e amore, parliamo di rivoluzione e non con pugni alzati e bandiere rosse, né con spranghe di ferro e molotov accese.
Rivoluzione più intellettuale che militare, rivoluzione come cambiamento di vita e di pensiero, risveglio di coscienze, rinascita e riappropriazione delle nostre intelligenze, quelle che il Creato ci ha donato fin dalla nascita, in lotta contro un sistema di potere che vuole idioti e inermi davanti a decisione manovrate ad arte. Il singolo di lancio dal titolo Li me’ paroli lo dice chiaramente e lo mostra anche con un video che fa capire tutto: si spara per finta al potere ma si “uccide” lo stesso, e io ho letto tutto questo proprio con il concetto di rivoluzione intellettuale. Nemo Profeta dunque è un bellissimo disco, troppo siciliano, molto italiano, che per tratti sfiora anche il sentimentalismo cantautorale di ballate intime e in altre zone della tracklist invece ascoltiamo la piena contaminazione, africana quanto europea. Suoni veri e suoni digitali in perenne convivio. Si balla e si riflette, ci si emoziona e ci si diverte. Un bell’ascolto che non può essere ripagato con sufficienza e improvvisazione. Va ascoltato come si deve. (Alessandro Riva)
allowfullscreen>
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 23 Dicembre 2016