Torna in scena la cantautrice italo ungherese Angela Kinzcly e lo fa con un gusto sopraffino e una sensibilità digitale che non ha pari, perlomeno in quelli che sono stati i miei ultimi ascolti dell’anno. Ho letto da più parti come si faccia uso della parola esperienza per descrivere le sensazioni che lascia addosso l’ascolto di questo EP dal titolo Tense Disorder composto da solo 4 inediti in lingua inglese. Voce pensierosa e scura, ruvida appena quando canta sulle basse tonalità, momenti di liriche intime e seducenti. Poi diventa aguzza come fosse saetta che si disperde nell’aria con un alone di riverberi antichi. Nella nuova canzone della Kinzcly c’è atmosfera e solitudine, ci sono sensazioni di passato e di paure, di cose antiche (appunto) che dialogano assieme a visioni prese in prestito dal futuro, e questo proprio perché in 4 inediti è l’elettronica a farla da padrone, quasi esclusivamente aggiungerei.
La title track del lavoro mi riporta in una domenica sospesa di grandi città dove la vocalità della Kinzcly è meno sincera, meno verace, meno nuda ma più corale di effetti e lontana di riverberi, supportata da un sintetizzatore che incalza con un riff computerizzato che quasi quasi mi fa pensare alle nostalgie Kraftwerk. Con la successiva Spies quasi mi ricorda Daido per alcuni tratti ma è la melodia percussiva che si propone in arrangiamenti tribali che restituisce al brano una commistione geografica assolutamente originale. Passando oltre trovo Dark Secret Love dove mai titolo fu più didascalico: direi che la musica seduce e quasi mi trascina (durante le strofe) in appartamenti lucidi di grandi centri d’alta moda. L’inciso poi si apre e prende aria strizzando appena l’occhio e l’orecchio a trovate più da Duft Punk o alla Kylie Minogue.
Il disco si chiude (ebbene si, dura troppo poco…) con una riposante ed eterea A Notion che ha un sapore femminile romantico da tramonto (sempre cittadino s’intenda) e dove si respira sollievo e ci si può concedere tempo per riflessioni personali di ciò che è stato. Non a caso le ansie di una donna enucleate in suono e nella forma canzone dai primi 3 brani sono stati prodotti da Francesco D’Abbraccio degli Aucan e quest’ultimo capitolo che determina pace e risoluzione è stato prodotto da La Tarma…entrambi artisti di nostra conoscenza e che comunque danno un approccio nettamente diverso al tutto, sia nello stile che nella composizione. Personalmente trovo estrema coerenza con la scrittura della Kinzcly e con gli intenti stilistici dei due. E infine mi viene da pensare, ricordando Angela Kinzcly in alcuni video armata solo di chitarra e di voce, che solo in questa ultima canzone l’artista si sia avvicinata maggiormente a quelle che sono le sue corde sincere e la sua inevitabile natura di cantautrice. Tense Disorder è un bellissimo disco, un bellissimo ascolto, un’esperienza da fare sicuramente. (Alessandro Riva)
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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 11 Gennaio 2017