Sarà pubblicato il 20 gennaio 2017, anche in Italia, per Adrian Recordings, l’omonimo album di debutto del duo svedese Surf Philosophies che oggi vi facciamo ascoltare per intero e in anteprima sul nostro blog.
L’album omonimo nasce da un periodo di pausa dai precedenti progetti musicali oltre che dal proprio Paese d’origine. Una volta tornati a Malmö, hanno iniziato a ritrovarsi nella loro vecchia sala prove e a scrivere velocemente dei nuovi pezzi. Le nuove canzoni erano lunghe e davvero strane. È in quel periodo che infatti nascono Coconut Parfum, Higher Education, Iranian Boys e Two Sundays.
Inizia subito la loro attività live, durante la quale la band impiega tutte le proprie energie. È solo dopo due anni di prove, scrittura e qualche concerto a Malmö che il duo decide finalmente di far uscire un disco. E questa è, brevemente, la storia di Surf Philosophies, composto di dieci pezzi registrati nel giugno 2015.
Nei brani contenuti in Surf Philosophies la melodia, il suono ha un ruolo centrale: le parole esistono dal punto di vista del suono che originano, non tanto per il loro significato. La maggior parte dei pezzi prende ispirazione dai diversi ambienti e Paesi che Daniel visita durante i suoi frequenti viaggi: ogni canzone infatti attinge il suo DNA da diversi aeroporti, hotel, feste e incontri vari. In sala prove Daniel porta tutte queste sue idee, e le canzoni ancora incompiute così che Fred possa aggiungere accordi, linee di basso e tutta la sua immaginazione e creatività.
Nessuna regola, un po’ di sano menefreghismo e nessuna pietà: è questa la filosofia dei Surf Philosophies. Il duo cerca di far assorbire alla propria musica una forza che sia apatica e, allo stesso tempo, attraente in modo strano: le canzoni vanno e vengono, iniziano, finiscono e cambiano, hanno senso oppure no. Questo primo album è un’introduzione alla filosofia della formazione svedese: una visione che ha a che fare con l’interazione tra uomo e natura, tra l’artista e il suo pubblico, la moderna simbiosi tra strumenti e macchine. E l’innocenza come mezzo per creare in modo meno cinico. (Fonte: Rouge)
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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 18 Gennaio 2017