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Recensione: Thee Fuzz Warr – Emporium & Overdose (2017)

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Il rumore è simile a quello di casa mia, ore 15,00 circa. Quando metto su i dischi dei Fu Manchu e l’inquilino che occupa l’appartamento attaccato al mio ha i bimbi che dormono e pare non gradire. Oppure quello delle 15,30. Quando, mosso da compassione, decido di togliere il disco dei Fu Manchu e di metterne su uno degli Oh Sees. E il vicino, irriconoscente, pare non gradire neppure questo.

O ancora quello delle 15,35. Quando, dopo averlo graziato con un ritornello a una sola vocale in modo che anche lui, troglodita borghese, possa azzardare qualcosa che assomigli a un canto e, dopo aver fallito nel tentativo di appassionarlo alla ferocia, decido di mettere su una Desert Sessions qualsiasi. Spacciandogliela per dei provini dei Black Sabbath, che tanto fuori piove e l’ambientazione potrebbe creare la suggestione giusta, oltre a precludergli ogni tentativo di fuga.

Oppure quello delle 15,40. Quando il vicino, furioso, decide di bussare non più alle pareti che ci separano ma alla porta di casa. E io apro. E lui mi dice “ma che cazzo sta succedendo? Sembra di stare in guerra!” E io sorrido. Perché sembra proprio quel rumore lì. Ora anche voi sapete quale. (Franco Dimauro)


✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 24 Febbraio 2017

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