Dritto al punto perché di questo disco viene fuori sfacciatamente e con forza una caratteristica ben precisa che lo inquadra e lo certifica e poi ancora, in misura assai determinante, lo definisce. Semplice. Sincero. Pulito. Onesto. Coerente. Un esordio per Diego Esposito, campano e poi lombardo a seguire, che ha l’età di un ragazzo che da poco ha lasciato l’adolescenza e che probabilmente a essa resterà perennemente ancorato per restituire alla sua vita e alla sua musica quel benessere di ragazzo, quella fantasia e quella leggerezza nel saper guardare il mondo che lo circonda.
Ed è così che suona questo suo primo lavoro. Si intitola È più comodo se dormi da me che porta in se nove inediti dal suono che preciso e decisamente italiano. Forte lo zampino di Zibba alla produzione che sembra marchiare a fuoco un sound che avevamo lasciato in Come i suoni dei passi sulla neve. E poi ritroviamo Daniele Silvestri in quel certo piglio ironico e scanzonato di giocare con gusto alla trama delle parole.
Diego Esposito ci sa fare, come cantante e come scrittore. Ora resta il punto di affrontare l’annosa domanda: cosa ce ne facciamo oggi di un disco pop d’autore di qualità e passione quando i media sono interessati ai talk show e a Fedez? Le trame leggere di brani come Toscana o come la sognante Come fosse primavera o Mare, sanno restituire momenti di pace e di equilibrio spontaneo. Rido di grazia quando suona Il vecchio eliporto o sogna di fantasia poetica e un poco mi lascio rapire dalla nostalgia quando suona Chi festeggia. Si torna a scrutare il bello della semplicità. (Alessandro Riva)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 5 Aprile 2017