Che bel gruppo sono diventati gli All Them Witches! Se il primo album me li aveva fatti incasellare mentalmente tra le retrovie dello space rock un po’ impersonale e un po’ logorroico e il secondo faticava a venire fuori da quella scatola dove erano stati rinchiusi, la compiutezza formale e il passo greve di questo nuovo Sleeping Through the War giovano al suono del gruppo del Tennessee rendendolo al contempo più terreno e più vicino al gusto “popolare”, sicché non mi stupirebbe se il disco diventasse, pur essendo stilisticamente difforme, uno dei preferiti da chi segue band “catramose” come Afghan Whigs, i Black Rebel Motorcycle Club e addirittura i Giant Sand dei primi album.
Come se le galassie si fossero ristrette, coagulate in una nuvola color petrolio sospesa su una spiaggia o che proietta una sagoma di corvo sulle rocce. Il tono di gran parte del disco è languido e oppiaceo, anche se il sonno è spesso tormentato da improvvise tempeste che flagellano il paesaggio. Accessori necessari e situazione propedeutica per goderne appieno: cuffie stereofoniche e rifugio orizzontale da pennichella solitaria sul far del tramonto. (Franco Dimauro)
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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 6 Aprile 2017