L’ispirazione di scrivere una recensione su un disco come questo sinceramente dura fatica a venire alla luce. E questo non perché il lavoro che ho di fronte non lo meriti o la scrittura della Pratelli sia di poco valore. Tutt’altro. Ma perché siamo ormai intasati e inflazionati da questo pop leggero d’amore (che sia d’autore o no poco importa oramai).
Onestamente mi trovo di fronte a un bel disco: si intitola Tutto bene e in rete troviamo il video di lancio. Ma ogni cosa, davvero ogni cosa, dagli effetti vocali alle strutture dei brani, parla e si muove in una direzione troppo comune, troppo sentita e davvero troppo uguale a migliaia e migliaia di altri dischi. Tanto che ne faccio fatica a rintracciarne la personalità. Su queste basi direi che sia difficile argomentare come e quanto sia valevole di lode il pop di Giulia Pratelli. Eppure questo disco ha tanto da dire, ben suonato, ben prodotto e sinceramente, contro i miei banali pregiudizi, ci sono anche variazioni sul tema pop classico assai interessanti.
Ritrovo il nome di Zibba a curare la produzione artistica ed è molto intenso il brano Troppo lontani che il cantautore ligure arricchisce con la sua voce. Importanti anche i testi che la Pratelli cura tantissimo e non si lascia accontentare da rime baciate di primo livello, anzi sono splendide e mature molte delle assonanze che ho sentito. Alcuni incastri letterari scivolano con una tale semplicità che quasi non sembrano così difficili e qui il riferimento al brano Nodi è netto e spietato: forse il vero grande successo di questo disco che vi consiglio di ascoltare subito.
Giulia Pratelli sa scrivere e sa cantare. Dovrebbe forse osare di più nello stile meno didattico e popolare perché lei di bellezza e di gusto ne ha moltissimo. E lo ha dimostrato, anche se non troppo sfacciatamente, in molti istanti di questo suo nuovo disco. (Alessandro Riva)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 4 Giugno 2017