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Milano: il rock fa sul serio con Lambstone e Audyaroad | Speciale

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A chi sostiene che il rock è morto consiglio di girare qualche locale milanese come il Legend Club o la Blues House per vedere un concerto spesso gremito dei milanesi Lambstone, ormai da diversi anni sulla scena rock underground ma usciti finalmente dal bozzolo con il loro esordio ufficiale Hunters & Queens (Vrec/Audioglobe).

Un disco viscerale e concreto che rimanda al sound grunge di Pearl Jam o Soundgarden, perfettamente curato nei dettagli sonori dal produttore artistico Pietro Foresti produttore multi-platino di artisti americani tra i quali membri di Guns ‘n’ Roses, Korn, Asian Dub Foundation, Unwritten Law.

Il quintetto si sta togliendo diverse soddisfazioni sia dal punto di vista “live” sia per le ottime recensioni che gli addetti ai lavori hanno riservato loro. Non stupisce quindi la maturità di brani con Sun o Stronger mentre colpisce al centro la più grintosa Hunting. Chiude il disco la cover di Kansas Dust In The Wind. Una bella sorpresa che può rivelarsi una solida realtà.

I Lambstone sono atttualmente formati da Alex “Astro” Di Bello (voce), Giorgio “Dexter” Ancona, (chitarra), Ale “Jackson” Ancona (chitarra), Andrea “Illo” Figari (basso), Andrea “Castello” Castellazzi (batteria).

Stesso produttore artistico e stesso staff (label e promozione) anche per gli Audyaroad, una “road band” dal rock più classico con il bel timbro americano di Marco Ferrara e i virtusismi chitarristici di Paul Audia, i fondatori del gruppo che è poi completato da Pablo Ferrero (chitarrista ritmico), Matteo Bonassi (batteria) e Francesco Sbrè Ravasio al basso.

Il loro What Is The Price? è in uscita in questo periodo ma già sono riusciti a far parlare di sé questa estate con l’opening all’unica data italiana di Little Steven & The Disciples of Soul.

In realtà la band ha pubblicato già altri album in italiano ma proprio con quest’ultimo lavoro vira radicalmente in modo molto più credibile con il cantato in lingua inglese e un’attitudine da vera rock band. Il singolo Mr.Dyanmite è una bomba, come i brani Just a Number o Flavour of Freedom mentre la ballad Hey Man eleva il songwriting della band ad alti livelli. (David Bonato)


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