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Manu – Distanza 0, 2017 | Recensione

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Un ascolto assai limite quello che mi si presenta. Un disco che danza con gusto e maestria in bilico tra la personalità d’autore e il cliché del perfetto R&B di maniera sfruttando e rapinando dalla grande scuola, quella maestra, quella americana dei migliori esempi e direzioni da dove prendere spunto per le soluzioni più efficaci.

Si intitola Distanza 0 il disco d’esordio di Manu al secolo Emanuele Gallo, classe ’84, che con questo lavoro solidifica e celebra a pieno il team e la creatività della Manu Production alla quale dobbiamo – probabilmente – non solo il lavoro discografico e di produzione ma anche la realizzazione e la diffusione dei videoclip che arrivano a collezionare oltre il milione di visualizzazioni.

Parliamo di pop e di R&B come detto, vivo e vegeto di buonissima salute in un calderone di 15 inediti che accarezzano l’amore perduto e quello inseguito, quello adolescenziale e il sentimento puro di passione e rivoluzione. Un disco dal taglio adolescenziale appunto ma anche una visione assai adulta e interessante per chi di base è abituato a prendere questo genere di spunti dalle grandi produzioni a stelle e strisce.

Con Distanza 0 siamo di fronte al made in Italy che non cerca di espatriare inseguendo un sogno o replicando banalmente un modello, ma di poter esportare il gusto per la poetica della nostra lingua in un linguaggio mainstream che ha poco da invidiare alle grandi imprese commerciali del genere.

Colpisce questo timbro che personalmente mi riporta alla liquidità melodica di un Alex Baroni e questo mood sempre tenue e dolce, mai lacerato da cambi di scena repentini e inaspettati. Sono 15 canzoni d’amore che restano ancorate a una intimità digitale, quasi berliniana per alcuni aspetti, con una title track che più di tutte restituisce un sapore di provincia, in una visione fanciullesca di cantare il nobile sentimento.

In definitiva Distanza 0 è un piacevole esordio di musica pop contemporanea, anche se avremmo preferito qualche azzardo in più in grado di dare maggiore dinamicità all’intero lavoro. Tutto sommato però siamo di fronte a un debutto ingenuo ma abbastanza efficace. (Alessandro Riva)


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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 5 Gennaio 2018

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