Twisted Playgrounds è il terzo disco dei Distorsonic. Oggi, a distanza di otto anni dal dinamitardo Dose Minima Letale, il nuovo capitolo viene stampato in 200 copie (cd) da Dischi Distorti Records.
Di stanza a Roma, con certificato di nascita rilasciato intorno alla metà degli anni ’90, i Distorsonic arrivano al terzo disco sfornando un lavoro atto a fondere la sezione ritmica con esperimenti elettronici condotti da Maurizio Iorio capace di corrodere il suono con effetti aggressivi e ipnotici, fatti di variazioni minimali ma incisive.
Nove mazzate cosmiche, sature e massicce, prodotte da due musicisti che sembrano un combo di 4 elementi. Twisted Playgrounds è una commistione d’elementi percussivi e spettrali sepolti nel missaggio. È un cane pronto ad azzannare ma incatenato e dunque incapace di muoversi. Rimane in attesa che l’ignara preda faccia l’errore di avvicinarsi per sferrare il loro colpo migliore attraverso Messing Around With a Baritone.
Un mastino infernale la cui dieta prevede carne cruda e sanguinolenta. Come un animale ferito, dunque pericoloso, appare indomito e assetato. L’andamento pacato dell’opera non ha nessuna fretta di arrivare alla meta, ammesso che ce ne sia una specifica, ma riesce a colpire alla giugulare gli stessi aguzzini che hanno raso al suolo un’ipotetica città ora ribelle.
I Distorsonic si muovono nei sobborghi scivolando dentro i tunnel sotterranei delle acque reflue, lì dove spesso rinasce la vita dopo un attacco nucleare. In Headhunting the Headhunters virano verso rotte space capaci d’irretire anche l’ascoltatore più blindato. È il basso di Maurizio a condurre il leit motiv di ogni traccia gestendo il sistema nervoso attraverso 4 corde tese su cui si muovono i muscoli e le pelli elastiche del buon Stefano Falcone, decisivo in Fisheye Speedfreak.
Ammirevole la capacità di creare intarsi e cesellamenti d’autore, flagellati da fluidi moaning in wah-wah. Distorsonic produce un sound minaccioso e pretende attenzione sin dal primo ascolto. Il recitato, quando presente, è affidato allo stesso Iorio la cui forte propensione all’introspezione psicologica crea nuove feritoie che lasciano intravedere le parti più nude dell’anima e dell’odierna disperazione globale. Si tratta di un amplesso fra basso e batteria, arricchito di vari riferimenti e sonorità altre in equilibrio fra elettronica e rock. In secchezza delle fauci è un incubo dentro cui un mostro lovecraftiano inizia la sua spietata caccia alla preda, voi.
Questo nuovo lavoro sfoggia un’identità riconoscibilissima e inconfondibile, uno stile personale semplice ma complesso allo stesso tempo. Ciò che lo differenzia dai precedenti è la presenza di 8 brani strumentali e versi incisivi. In secondo luogo il songwriting, pur rimanendo a distanza di sicurezza dal song-like format tradizionale, è rafforzato e caratterizzato dalla stesura di più strati uniti da passaggi simili a una suite. In altri casi, emergono brevi interventi in cui il suono svolge la parte principale reiterando la struttura per l’intera durata.
Il basso muta da tradizionale a performer poliedrico capace di interpretare più ruoli e moltiplicare la sua voce sfruttando varie possibilità di snaturare il suono assegnandogli nuove possibilità espressive. Twisted Playgrounds colpisce dritto al cuore, denso e buio e prevede l’ascolto nella sua interezza esiliando la luce perché la notte rimane la condizione ideale per un sound sospeso e dilatato, bilanciato tra il silente rumore lunare e quello del caos tipico metropolitano.
Un disco di solitudine serpeggiante tra i brani, responsabile di una tensione di fondo onnipresente, a tratti esplosiva, senza mai puntare sulla massa volumetrica ma spingendo a fondo sull’impatto (Heavy Satori). “Angeli cianotici sporchi di carisma indossano il cos con elegante disinvoltura, hanno l’eco di un ruggito sinistro scolpito dentro il loro orecchio, vivono nascosti dentro un lampo di calda luce bianca, sfoggiando i segni di un vissuto pesante”.
Twisted Playgrounds è in uscita il 26 aprile 2019 da Dischi Distorti Records. (La redazione)
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